Fiorentina, Montella: “Vinciamo per l’onore. Contestazione non aiuta”
L’allenatore viola pronto alla sfida contro il suo passato: “Sognavo di giocare e allenare il Milan, adesso però penso solo alla Fiorentina. Voglio la svolta, non ho mai perso così tanto consecutivamente”
La Fiorentina non vince dal 17 febbraio, dal poker di Ferrara contro la Spal. Da quel momento in poi sono arrivate undici lunghissime partite senza i tre punti. Nel mezzo anche il ko in Coppa Italia e una salvezza che non è ancora matematica. Insomma, non il modo migliore per ospitare il Milan alla caccia del quarto posto.
"Solo lavorando insieme possiamo uscire da questa situazione – ha spiegato Vincenzo Montella nella conferenza stampa della vigilia – siamo ancora dispiaciuti per la brutta partita di Sassuolo. Da quando sono arrivato, abbiamo sbagliato solo quella. Nelle altre la squadra ha giocato, anche se non sufficientemente bene. Altrimenti non avremmo perso".
Sulla sua strada ecco di nuovo il Milan. Montella ci ha passato un anno e mezzo su quella panchina, fra gioie e delusioni: "Il mio sogno da bambino era giocare nel Milan e allenarlo – ha confessato – da ragazzo, inconsciamente, tifavo Milan. Ho vinto un trofeo con i rossoneri ma adesso penso solo alla mia Fiorentina".
E all'attacco, che segna con il contagocce: "Cosa inverosimile, non è possibile che la squadra abbia segnato solo due gol in cinque partite – ha continuato l'allenatore viola – abbiamo calciatori davanti che sanno fare meglio rispetto ad adesso in termine realizzativi. Creiamo tanto, Simeone e Muriel hanno il gol nelle loro corde considerando quello che hanno fatto vedere".
Serve muovere la classifica almeno per blindare la salvezza: "Anche se voglio giocare per l'onore. Non ho mai perso così tante partite consecutive, adesso dobbiamo raschiare qualsiasi energia dentro di noi per ribaltare questa situazione". Chi proverà a mettergli il bastone fra le ruote sarà Gattuso, suo successore al Milan: "Quando fu scelto per il settore giovanile io dissi che, qualora qualcuno avesse dovuto prendere il mio posto, avrei preferito proprio Gattuso. Lo saluterò con grande piacere".
Da analizzare il momento psicologico della squadra, anche perché la contestazione dei tifosi non cesserà: "Il clima sicuramente non aiuta – ha spiegato Montella – poi un tifoso può dire quello che vuole. E se lo fa con civiltà, io non posso replicare niente. Detto questo, mi aspetto che il pubblico possa sostenerci. Dobbiamo giocare con leggerezza sapendo di passare attraverso tante difficoltà. Il Milan si gioca la Champions, quindi sarà difficile. Dovremo stare uniti".
Il pericolo numero uno resta Piatek: "E' un attaccante rapace, non si annoia mai durante la partita. Nel giocare in profondità è uno dei migliori al mondo, ma a me piace anche Cutrone. Sarà una partita che si giocherà sui nervi e sulla tenuta mentale e tecnica delle due squadre".
Chiosa finale sul futuro della Fiorentina: "La società sta lavorando. Guardiamo il Tottenham: con l'Ajax c'erano sei calciatori che qualche anno fa sono stati eliminati dalla Fiorentina in Europa League. A certi risultati si arriva con la programmazione. Si costruisce col tempo ma molto spesso in Italia c'è fretta e questo non aiuta ad esprimere il massimo. Anche chi ha un budget importante ci mette anni per formare le squadre e poi non vince lo stesso".