Fiorentina, De Gea: “La mia mentalità è vincere. Bove? Quel che conta è che stia bene”

L’ex portiere del Manchester United si è raccontato in un’intervista rilasciata a La Repubblica raccontando come si sta trovando a Firenze.
Uno dei protagonisti di questa stagione della Fiorentina è sicuramente David De Gea.
L’ex portiere del Manchester United si è raccontato in un’intervista a La Repubblica.
De Gea inizia parlando dell’ultimo successo contro la Juventus: “Avevo capito fin dal primo giorno l’importanza di questa gara. Stadio pieno, tre a zero, brividi. Adesso vogliamo spingerci più in alto possibile, centrare l’Europa. E provare a vincere la Conference. La città è splendida, la gente meravigliosa”.
Sul club aggiunge: “Il club ha una storia unica, il Franchi mi emoziona, lo trovo bellissimo e molto caldo. Ho subito detto di sì. E poi, il campionato italiano mi ha sempre attirato. Adoro l’Italia. Lo stile di vita, la lingua, il clima, il cibo”.
Fiorentina, le parole di David De Gea
Il portiere spagnolo spiega la sua scelta: “Dopo aver giocato per così tanti anni ad altissimi livelli volevo soltanto stare un po’ tranquillo. Forse è stato il periodo più bello della mia vita. Ho potuto vivere intensamente la famiglia, mia moglie Edurne, mia figlia Yanay, ho potuto vedere più spesso quegli amici che non riuscivo a frequentare così tanto negli ultimi quindici anni. Mi spostavo, da Madrid a Manchester, e continuavo ad allenare testa e fisico”.
De Gea continua parlando della sua mentalità: “Dopo una sconfitta non voglio parlare con nessuno. Silenzio e riflessione finché non torno a casa. Invece in passato ho visto compagni ai quali non fregava niente, ridere e scherzare senza pensare ai tifosi e ai loro sacrifici. È la mia mentalità e anche a Firenze lo ribadisco: vincere, vincere, solo vincere. Mi piace tutto del progetto Fiorentina. Dal Viola Park, dove ho anche vissuto i primi due mesi, fino al legame col presidente Commisso e con Raffaele Palladino. Hanno ambizione e prospettiva”.

De Gea: “Bove? Spero possa continuare a giocare, conta che stia bene”
Sull’ambientamento dice: “Mi godo la città, qui vivo alla grande e adoro rimanere in casa. Riposo, leggo e guardo gli anime che sono una grande passione, gioco a Rainbow Six alla Play, giro la città. So cosa sia la competizione interna. Ho avuto tanti portieri fortissimi come compagni di squadra e con tutti ho cercato un rapporto di amicizia. Mi spiace quando un mio compagno compie un errore ma anche se accade a un altro portiere di un’altra squadra. Conosco la solitudine dei numeri uno, il portiere è differente in tutto”.
Infine, un pensiero su Edoardo Bove: “È stata durissima. Edo è un ragazzo meraviglioso, ci siamo sentiti spesso quando era in ospedale. Ci ha tranquillizzati e adesso fortunatamente sta bene. Spero possa continuare a giocare a calcio, il suo grande amore, ma quel che conta è che stia bene”