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Pragmatismo ed estro: i punti di forza della Slovenia di Kek a Euro2024

Tutti i segreti dietro la qualificazione a Euro2024 della Slovenia

La Slovenia ritornerà a giocare un Europeo dopo 24 anni. Un risultato storico per un Paese in cui il calcio non è lo sport più seguito (un certo Doncic fa preferire la palla a spicchi). La Nazionale arriva alla manifestazione con un forte legame con la Serie A italiana. Dal nostro campionato sono passati tanti calciatori, qualcuno ha lasciato anche il segno. Al momento ce ne sono solo tre, tutti all’Udinese (Bijol, Lovric e il giovanissimo Pejicic). Un dato che non sorprende visto che il rapporto tra Italia e Slovenia è forte e legato da una storia lunghissima. Gran parte della nazione, infatti, è stata a lungo sotto il dominio della Repubblica di Venezia, tanto che ancora oggi il 15% della popolazione parla italiano, che insieme a sloveno e ungherese sono le tre lingue ufficiali della nazione.

 

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I giocatori: da Oblak a Sesko passando per gli udinesi Bijol e Lovric (lo sloveno per caso) e un ritorno gradito

Il leader è senza dubbio il portiere dell’Atletico Madrid Jan Oblak. Una certezza tra i pali che ha avuto modo di imparare “il mestiere” da Handanovic (la porta quindi è in buone mani). Davanti a lui Jaka Bijol, un centrale che ha sorpreso tutti in Serie A per la sua completezza. Bravo nell’uno contro uno ma anche in grado di impostare l’azione dal basso. 

 

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Passando al centrocampo è singolare la storia di Sandi Lovric, cittadino sloveno per caso. Nato da genitori croati, passati per Pirano prima di trasferirsi in Austria, ha militato in tutte le selezioni giovanili austriache prima di scegliere di vestire la maglia della Slovenia. Curiosità: è suo il gol nella partita delle Qualificazioni al Mondiale nel marzo del 2021 che ha consentito alla Nazionale slovena di vincere per la prima volta nella sua storia contro la Croazia.

 

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Credits: Foto Rosito

Infine l’attacco con il gioiellino Sesko che ha attirato su di sé le attenzioni dei grandi club europei. Come ha fatto? A suon di gol tra Bundesliga e Champions League. Se Sporar è chiamato più a fare il “lavoro sporco” per far salire la squadra, il classe 2003 è libero di inventare e gran parte delle ambizioni della Slovenia passano dai suoi piedi. Non solo però, perché per Euro2024 c’è un grande ritorno: quello di Josip Ilicic. L’ex Atalanta è il vero 10 della squadra e con lui in campo la Slovenia diventa a tutti gli effetti una mina vagante del torneo. 

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L’allenatore: il pragmatico Matjaz Kek

Matjaz Kek è l’allenatore. Una carriera nel suo Paese da difensore centrale e 5 anni da Ct di selezioni e Nazionale maggiore gli hanno permesso di consocere a fondo i pregi e i difetti dei settori giovanili nazionali. Indietro dal punto di vista tattico, i giocatori arrivano da una scuola dove i ruoli non sono ben definiti e da squadre che sviluppano un gioco lento poco propositivo e spesso prevedibile. 

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Qual è la soluzione allora? Lavoro quotidiano, impegno e disciplina. Il tutto all’interno di un solido ed equilibrato 4-4-2. Un mix che valorizza le caratteristiche dei singoli e rispecchia la multiculturalità di un Paese che conta poco più di 2 milioni di abitanti (meno di Roma). Mentalità dedita al lavoro e al sacrificio al quale si aggiunge quell’estro balcanico: la Slovenia è pronta per Euro2024.