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Dal calcio alla politica, Ebagua: “Amo Varese, per me è una seconda casa”

L’attaccante è stato eletto al Consiglio Comunale con la lista del sindaco Galimberti, confermato primo cittadino di Varese

Giulio Ebagua è stato eletto al Consiglio Comunale con la lista di Davide Galimberti, nuovo sindaco di Varese. Un risultato importante e storico. Per la città, ma anche per Ebagua che oltre a essere il centravanti del Città di Varese, rappresenterà la sua città anche in un’altra veste.

Del tutto nuova, ma non per questo meno affascinante: “Sono molto contento – ha raccontato in esclusiva ai microfoni di gianlucadimarzio.com – è un risultato importante. Ho grande stima per Galimberti, i fatti e i numeri parlano per lui. Mi sono sentito coinvolto e ho deciso di accettare questa sfida”. Varese per lui è casa. Un legame difficile da spiegare: “Qui mi hanno sempre accolto è trattato come uno di loro. Mi sono sempre sentito a casa, fin dal primo momento. Spero di riuscire a rappresentare un valore aggiunto per la città, sia in campo che fuori”. 

 

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Grandi obiettivi per Giulio in questa nuova esperienza. Umiltà e voglia di rendersi utile. Imparare da chi ne sa di più e studiare saranno le prerogative: “Sono felice di far parte del Consiglio Comunale ma non so ancora che ruolo avrò. Dovrò sicuramente imparare tanto. Inizialmente darò una mano dal punto di vista dell’immagine. Spero di essere d’aiuto anche sotto l’aspetto calcistico, aiutando la squadra a raggiungere la promozione. Il mio sogno è quello di avere la possibilità di rifare lo stadio. Ci arriveranno 110 milioni dall’Europa. Andranno gestiti con grande intelligenza”.  

Torino e quel rifiuto alla Serie A pur di tornare in granata 

Ebagua di casa oltre Varese ne ha un’altra: Torino, città dove è nato e cresciuto. Sia a livello umano che dal punto di vista calcistico: “Io sono cresciuto a Torino. Ho fatto li tutto il settore giovanile. Per me tornare in granata era un sogno. Ho rinunciato alla Serie A pur andare al Toro. Mi voleva l’Atalanta, sarei dovuto andare ma il richiamo di tornare dove ero cresciuto era troppo forte”. Poi Giulio ricorda i tanti campioni con cui ha condiviso lo spogliatoio a Torino. “Eravamo una vera e propria armata”. Talento da vendere, infatti tanti di quel gruppo sono arrivati lontano:Da Glik, a Darmian fino a Verdi e Bianchi. Ma eravamo davvero tutti forti, non voglio dimenticarmi nessuno”.  

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Tante le piazze importanti in cui ha giocato in carriera

Ho giocato in piazze bellissime – prosegue l’attaccante classe 1986 – dal Catania con Montella a Bari e Spezia. In Sicilia sono cresciuto tantissimo dal punto di vista caratteriale. Ho avuto compagni straordinari come il Papu Gomez, Legrottaglie o Marco Motta (QUI LA NOSTRA INTERVISTA). Ho imparato molto, avevo voglia di giocare in una piazza del Sud. Scelsi il Catania invece del Chievo. Forse il mio unico rimpianto è quello di essermi un po’ seduto in quelle occasioni invece di dare di più”.  

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Ebagua è nato a Benin City in Nigeria, ma si è sempre sentito cittadino italiano. Anche prima della cittadinanza, non dando importanza al colore della pelle, al razzismo o agli insulti ricevuti:Qualche episodio c’è stato, ma niente di che. Io sono fatto così, non gli do proprio peso. Mi sono sempre sentito uguale a tutti gli altri”.