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Monza, Domanico: “Sogno la Serie A. Voglio essere un esempio per chi crede nei propri sogni”

Saverio Domanico, difensore del Monza (Credits Photo: Martina Cutrona)

Il difensore goleador ai microfoni di Gianlucadimarzio.com: “Meglio segnare un rigore al 90′ o effettuare un salvataggio decisivo sulla linea? La seconda senza dubbio. Huijsen? Come fosse un fratello”

Undici gol in ventinove partite: numeri da vero… difensore. E no, non stiamo scherzando. Saverio Domanico, difensore centrale 20enne del Monza sta brillando in Primavera 1. “Sto molto bene e sono sicuramente molto felice – dice ai microfoni di Gianlucadimarzio.com – . Vivo questo momento con estrema serenità. Meglio segnare un rigore al 90′ o effettuare un salvataggio sulla linea? La seconda senza dubbio. Salvare la squadra in un momento cruciale è un’emozione unica per un difensore. Se poi dovesse capitare di tirare un rigore decisivo subito dopo, non mi tirerei indietro!“. Gli undici gol realizzati in Primavera 1 sono sinonimo di record. Ryan Flaming, attuale difensore del PSV, riuscì a segnare dieci reti con la Primavera del Sassuolo. Nessuno come Domanico. 

Il talento genuino. Quello puro e cristallino di un ragazzo di Salerno. “Ripeto sempre a me stesso che nella vita niente avviene per caso: ogni risultato è frutto del duro lavoro e dei sacrifici fatti nel tempo”. Un mantra come stile di vita. Cercando di apprendere sempre dai più grandi. Chiedere di Izzo per maggiori informazioni: “Abbiamo in comune la provenienza, essendo entrambi campani. Armando è un leader e un punto di riferimento per il gruppo: un professionista esemplare che non molla mai, nemmeno in allenamento”.

Il classe ’05 aggiunge. “Izzo è un giocatore con un bagaglio di esperienza incredibile, un esempio da seguire per noi giovani. Il suo atteggiamento, sia in campo che fuori, fa davvero la differenza. Tra noi c’è anche una somiglianza nel ruolo, ma non è solo questo: la sua mentalità vincente è qualcosa da cui cerco di trarre ispirazione ogni giorno”.

Saverio ha la testa proiettata al ‘suo’ Monza. Traendo, però, i giusti insegnamenti dal passato. Dal 2020 al 2024, infatti, Domanico cresce nella Juventus dove condivide lo spogliatoio con Dean Huijsen, Kenan Yıldız e Samuel Mbangula, tre volti ormai noti nel calcio ‘dei grandi’. “Sono rimasto in contatto con tutti loro. Dean è uno dei miei migliori amici nel calcio, lo considero quasi un fratello. Ci sentiamo spesso, sia prima che dopo le partite, per confrontarci e darci consigli. Con Kenan ho un ottimo rapporto e anche di recente mi ha scritto per farmi i complimenti dopo una prestazione. È evidente quanto sia forte, proprio come Dean. Con Samu mi sento meno frequentemente, ma gli auguro tutto il meglio per il futuro e spero possa avere una carriera ricca di successi”.

Monza, Domanico: “Bonucci un idolo, spero di rincontrarlo”

Gelosie? Nessuna. Solo un grande rapporto di amicizia fraterno. “Il mio sogno è quello di esordire in Serie A come hanno fatto i miei tre ex compagni, spero che possa accadere il prima possibile. Farlo con la maglia del Monza sarebbe un onore e un’emozione enorme. Continuo a lavorare duramente ogni giorno per farmi trovare pronto”.

Ripercorrendo le orme di chi ha calcato i grandi palcoscenici. “Il mio idolo è Leonardo Bonucci. È stato un difensore straordinario che si è sempre distinto non solo per le sue doti tecniche e tattiche, ma anche per la sua personalità e il suo carisma. Ho avuto la fortuna di conoscerlo e di giocarci insieme durante la mia esperienza alla Juventus. Si percepiva immediatamente la sua leadership e sono grato per i consigli che mi ha dato. Spero un giorno di poterlo rincontrare”.

Saverio Domanico, difensore del Monza (Credits Photo: Martina Cutrona)

“Voglio essere un esempio”

Da già citato Izzo passando per Matteo Pessina che – tra le altre cose – è riuscito a vincere anche l’Europeo nell’estate del 2021. Il Monza e la nazionale italiana in un’asse parallela. Quanto ci tieni alla maglia azzurra? “Questo è il mio sogno più grande, vestire quella divisa e rappresentare il mio Paese”.

Non (unicamente) per se stessi. Ma per chi gli è vicino. Per chi lotta quotidianamente. “Mi piacerebbe diventare un esempio per tanti ragazzi che sognano una carriera nel calcio, dimostrando che con sacrificio e determinazione tutto è possibile”.
La carta d’identità dice 26 gennaio 2005. Ma la maturità (calcistica e non) è quella di un veterano. Saverio, il futuro è davvero nelle tue mani.