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De Ligt, dal tennis al tetto d’Europa: storia del talento che ha stregato la Juve

Da bambino giocava a tennis come i genitori, in poco tempo è diventato capitano e uomo simbolo dell’Ajax: alla scoperta di de Ligt, il difensore che ha stregato mezza Europa e che la Juve vuole fortemente

Il primo amore è stato il tennis, merito di mamma Vivian e papà Franck, entrambi tennisti. Matthijs de Ligt avrebbe dovuto seguire la tradizione di famiglia, racchetta in mano fino a sei anni, poi l’invito di un amico gli ha cambiato la vita. “Vieni a provare la scuola calcio”, da lì è iniziato tutto. Nato a Leiderdorp, paesino a pochi chilometri da Utrecht, ad un anno si è trasferito a Abcoude, città che dista 5 km in linea d’aria dalla Johan Cruijff ArenA.  

Ha mosso lì i primi passi da calciatore la nuova stella del calcio olandese che ora vogliono tutti. Juventus in prima linea: l’interesse è vivo da tempo, tanto che nel giugno del 2018 il capitano dell’Ajax visitò il centro sportivo bianconero in gran segreto. De Ligt aveva appena 18 anni e un potenziale enorme, ora la Juve è vicina a chiudere la trattativa. Matthijs ha detto ‘sì’, Paratici è pronto a portare avanti un affare da 60 o 70 milioni di euro. 

Da “Fatty” a capitano dell’Ajax 

 


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Cifra alta ma legittimata da una stagione da protagonista. L’Ajax ha stupito tutti, ha vinto in patria e ha sfiorato una storica finale di Champions. Merito anche di de Ligt, capitano dei Lancieri già dallo scorso anno, uno dei tanti record che ha collezionato nella sua giovane carriera. La sua esperienza all’Ajax è iniziata a sei anni, gli è bastato poco per convincere alcuni osservatori a portarlo al centro sportivo “De Toekomst”, che tradotto vuol dire futuro. Inizia come centrocampista perché gli istruttori vogliono aiutarlo a sviluppare corsa e velocità di pensiero, dopo un anno torna in difesa e non si smuove più. 

Negli spogliatoi lo chiamavano “Fatty”,  “Grasso”, per via di qualche chilo di troppo che ha fatto in fretta a sparire. Questione di costituzione, come quella di papà Franck, che secondo il Mirror avrebbe fatto desistere il Manchester United dall'acquistare il figlio la scorsa estate. Il paffutello de Ligt diventa in fretta un difensore coi fiocchi, tanto che dopo una breve parentesi nella squadra riserve a 17 esordisce con l’Ajax dei grandi in Coppa d’Olanda. Da lì a pochi giorni arriverà l'esordio in Europa League e il primo gol con la maglia di Lancieri, diventando il secondo marcatore più giovane della storia dell’Ajax dopo Clarence Seedorf

Come gioca de Ligt  

 


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La scalata alla vetta è rapida e inesorabile, dopo pochi mesi de Ligt diventa simbolo dell’Ajax e uno dei difensori più promettenti d’Europa. Ad accompagnarlo nella sua crescita fondamentale l’appoggio della fidanzata AnneKee Molenaar, figlia di un ex giocatore dell’Ajax. Come Van der Saar, storico portiere dei Lancieri e ora CEO della società olandese. È stato lui uno dei primi a credere in de Ligt: “Sembra che lo stia facendo da sei o sette anni. Matthijs è molto maturo per la sua età: ha il fisico di un 24enne”. 

Parole al miele: “È anche forte con entrambi i piedi, ottimo nei passaggi, colpisce bene di testa, sa far gol ed è un vero leader in difesa già dall’età di 18 anni”. Ritratto di un predestinato con il carisma da leader, come raccontano anche i suoi compagni di squadra: “Poco prima di una partita, si alza in piedi davanti a tutti e si assicura che ciascun compagno sia concentrato e pronto a dare tutto in campo”, parola di Max Wober.  

Alto 188 centimetri, fisico imponente e tecnica da centrocampista. Sempre a testa alta, come impone la scuola olandese. Eleganza e classe i tratti distintivi di un difensore nato per essere leader. Non particolarmente veloce, ma eccellente nel posizionamento e nel leggere in anticipo l’azione: caratteristica che gli permette spesso di prendere il temo agli attaccanti avversari. Giovanissimo e già completo, è forse questa la cosa che più stupisce di de Ligt. Venti anni e un talento innato, su cui la Juventus punta forte per aprire un nuovo ciclo.