Cosenza, Tiritiello si racconta: dal minimo salariale in C al gol a Buffon
Oggi è titolarissimo a Cosenza e ha segnato un gol decisivo al Tardini, ma la sua storia è fatta di ostacoli, fallimenti e tanti sacrifici
“Non avrei mai neanche immaginato di affrontarlo da avversario, figuriamoci segnargli un gol“. Così Andrea Tiritiello, difensore del Cosenza, racconta, ai microfoni di gianlucadimarzio.com, le emozioni della rete segnata a Gianluigi Buffon, nella gara di Parma della scorsa domenica. Nell’anno in cui Tiritiello nasceva, il 1995, Buffon esordiva in Serie A con il Parma: al Tardini, ventisei anni dopo, le loro vie si sono incrociate.
Una grande svettata su corner al 73esimo, la mano che batte sul cuore e sullo stemma del Cosenza, dopo un assedio calabrese durato per tutto il secondo tempo: “È stata una gioia immensa per la squadra, che meritava quantomeno il pareggio, se non di più. Rientravo da un infortunio ed ero tornato in gruppo soltanto a metà settimana, ma mi sentivo bene. Sono molto contento di aver dato un contributo importante. Questo risultato conta tanto soprattutto a livello mentale, per la prestazione fatta contro un avversario così forte“. Un gol importante per il Cosenza, ora a +1 sulla zona playout, ma anche per il Parma, che ha deciso di cambiare allenatore.
Dal calcio di strada dell’Elba alle panchine in A col Livorno
La passione calcistica di Tiritiello nasce, come per tanti giocatori, da bambino, però in una località molto particolare. Nasce a Portoferraio e cresce nelle strade di Porto Azzurro, note località dell’isola d’Elba in Toscana, in cui muove i primi passi da calciatore, fino a venir notato da un osservatore: “Giocavo nella squadra del mio paese, a cui sono sempre molto legato. Da ragazzino un osservatore del Livorno mi convocò per un provino e da quel momento feci l’intera trafila delle giovanili, fino ad alternarmi tra Primavera e Prima Squadra nel 2013/14. Feci una decina di panchine e vidi molti stadi importanti di Serie A“.
Un inizio di carriera promettente, che scaturisce però in un lungo periodo pieno di ostacoli per il difensore: “A fine stagione la squadra scese in Serie B. C’erano varie problematiche societarie che stavano portando il Livorno al fallimento, e io mi ritrovai svincolato a soli 19 anni, costretto a ripartire dalla Serie D, a Poggibonsi“.
I sacrifici alla Fidelis Andria, fino alla fiducia di Trinchera
Sono anni molto difficili per Andrea, che passa anche dal Follonica e dal Tuttocuoio, fino ad accettare la proposta della Fidelis Andria nell’estate 2017, in Serie C: “Da qualche anno riuscivo a firmare soltanto contratti annuali, ad Andria accettai di giocare anche con il minimo salariale. Il mio valore sul mercato era basso, quindi decisi di dare il tutto per tutto, anche con alcune mensilità non corrisposte, un affitto da pagare a mille chilometri da casa e un’altra società vicina al fallimento. Ma ne valse la pena“.
Infatti, grazie a tutti i sacrifici e a un ottimo fiuto del gol nella stagione 2017/18 (tre marcature in ventisei presenze), Tiritiello viene notato da Stefano Trinchera, ai tempi direttore sportivo del Cosenza, neopromosso in Serie B: “Gli devo tutto. La sua fiducia mi ha svoltato la carriera e cambiato la vita. Parlai con lui già durante la stagione, e quando terminò il mio contratto con la Fidelis Andria fu tutto molto facile. Firmai il mio primo contratto per una società di Serie B e fu una grande emozione“.
Il prestito a Francavilla e il ripescaggio del Cosenza
Trinchera è stato importante per la carriera di Tiritiello non solo per il trasferimento in Calabria, ma anche per superare i momenti di difficoltà del primo anno: “Ho giocato molto poco nella prima stagione, ma lui ha ribadito sempre la fiducia nei miei confronti. Decisi, a gennaio 2019, di andare in prestito per un anno e mezzo alla Virtus Francavilla e mi servì molto“.
Tornato nell’estate 2020, subito dopo l’incredibile salvezza in B del Cosenza con Roberto Occhiuzzi in panchina, Tiritiello comincia a ritagliarsi uno spazio importante, con ventisei presenze e due gol nella stagione 2020/21. L’annata, in realtà, è molto negativa e termina con la retrocessione in Serie C all’ultima giornata. Trinchera lascia la società per il Lecce, però, dopo l’esclusione del Chievo Verona, il Cosenza viene riammesso nella Serie cadetta: “Sono stati momenti particolari, ma siamo contenti di essere nuovamente in Serie B. Io sono felice di giocare tanto quest’anno, ma conta la squadra. Sappiamo che dovremo dare qualcosa in più per salvarci. Sarà una stagione lunga e dura, ma nella piazza c’è grande entusiasmo e il pubblico ci dà sempre un sostegno enorme. In casa abbiamo un fortino, e anche in trasferta ci seguono sempre in tantissimi. Dobbiamo ringraziarli e ripagarli per il loro sostegno“.