Conte: “Presto i primi aiuti alle famiglie”
Nel giorno in cui è diminuito in maniera piuttosto significativa il numero dei contagi (qui il dettaglio) interviene di nuovo Giuseppe Conte. Ecco le parole del Primo ministro. "Si allarga la ferita del nostro Paese, permettetemi di esprimere la mia vicinanza a tutti gli italiani: vorrei dire loro che siamo perfettamente consapevoli che ci sono tante persone che soffrono. Sono sofferenze psicologiche a cui non eravamo abituati, e qualche sofferenza materiale: difficoltà per quanto riguarda prodotti farmaceutici, approvvigionamenti. Di qui con tutti i Ministri abbiamo lavorato per varare subito un provvedimento di grande impatto. Coinvolgiamo i Comuni, i Sindaci sono le nostre prime antenne e sentinelle per quanto riguarda le comunità locali e le necessità dei cittadini. Ci affidiamo a loro".
"Abbiamo appena firmato un DPCM in cui giriamo 4,3 miliardi in anticipo rispetto alla scadenza prevista per tutti i Comuni. E in più con una Ordinanza della protezione civile aggiungiamo altri 400 milioni, come ulteriore anticipo che destiniamo ai Comuni come vincolo da usare per queste persone che non hanno i soldi per fare la spesa. Nasceranno quindi dei buoni spesa, delle possibilità di erogare da parte dei Comuni dei generi di prima necessità, generi alimentari. Confidiamo che dall'inizio della settimana prossima i Sindaci siano in condizione di erogare questi buoni spesa, generi e derrate alimentari alle persone bisognose. Non vogliamo lasciare nessuno abbandonato a se stesso, soprattutto in un momento in cui le sofferenze sono acuite".
"Dobbiamo aiutare chi in questo momento è in maggiore difficoltà. Vogliamo aumentare la catena della solidarietà: per questo abbiamo previsto misure rafforzate per migliorare le donazioni. Non vogliamo tassare la solidarietà. Chiediamo anzi alla grande distribuzione se può applicare sconti del 5 e 10% a chi usa questi buoni spesa. Aggiungo una cosa: stiamo lavorando intensamente perché abbiamo varato alcune misure ed è importante che queste, appena stanziate (25 miliardi), arrivino subito nelle tasche dei cittadini. Non è semplice, parliamo di 16 misure per una platea di 11 milioni di persone. Stiamo facendo di tutto perché i tempi ordinari della democrazia non sia dimezzati, se non addirittura azzerati. E su questo sono intransigente: vogliamo mettere tutti in condizione di poter beneficiare delle somme a cui hanno diritto nel più breve tempo possibile. Per fare in modo che sia fatto tutto entro il 15 aprile, se possibile anche prima".
Sulla questione Eurobond: "Tutti i dibattiti di questo mondo sono leciti. Ma qui c'è un appuntamento con la storia: l'Europa dovrà capire se esserne all'altezza o no. La storia non avvisa quando arriva, è uno shock simmetrico che riguarda tutti gli stati membri, e su questo sono inflessibile. Si tratta di dimostrarsi adeguati o no a questa emergenza ed evenienza. L'Italia si sta dimostrando di essere consapevole di questa situazione: io non passerò alla storia come colui che non si è reso responsabile di salvaguardare la salute degli europei. Mi batterò affinché ci sia una risposta dell'Unione Europea forte e coesa". A fargli eco è il Ministro Gualtieri, che ha accusato la presidente della Commissione dell'Unione Europea, dimostratasi scettica di fronte alla necessità di emettere i cosiddetti Coronabond: "Le sue parole sono sbagliate". "Sarà necessario ripartire" ha proseguito Gualtieri, "servirà un grande piano Marshall per la ripresa. Dovremo fare tesoro di questa esperienza: i sistemi sanitari vanno modernizzati, per esempio. L'Europa tutta dovrà saper ripartire, coesa".
Sulla scuola: "La sospensione delle attività didattiche proseguirà. Lo posso già anticipare: non potremo tornare a scuola o in università il 3 di aprile. Da inizio settimana inizieremo a lavorarci, anche per le attività produttive. Quello che sia chiaro è che il Governo ha adottato questa misura con massima responsabilità: è impattante e onerosa, ma l'obiettivo primario resta la salute dei cittadini. Riteniamo che questa misura possa essere anche conveniente dal punto di vista economico, riteniamo che ne possa derivare una fuoriuscita dal quadro di emergenza nel modo più rapido possibile, ma non abbiamo ancora deciso quando. Abbiamo però tutti i dati per operare una valutazione".