Inter, Chivu: “Primi mesi difficili soprattutto per il vissuto della scorsa stagione”

Le parole di Cristian Chivu, allenatore dell’Inter, alla vigilia della sfida contro l’Atalanta alla New Balance Arena
L’Inter vuole dimenticare la Supercoppa, terminata ai tiri di rigore contro il Bologna. Alla vigilia della sfida contro l’Atalanta, Cristian Chivu è intervenuto in conferenza stampa: “È sempre stata una partita ostica, con Gasperini hanno costruito qualcosa di importante. Hanno vinto un’Europa League, ultimamente con Palladino hanno trovato la continuità nel vincere per mantenere la loro identità. Non sarà facile, con l’Atalanta non sono mai partite semplici per il modo che hanno di fare, per l’intensità e per la verticalità. Anche per la difesa a uomo, dobbiamo essere bravi e coraggiosi. Dobbiamo mantenere la voglia di andare alla ricerca di un gioco più verticale ed essere concreti sulle poche occasioni che ci concederanno“.
Sul calciomercato oramai alle porte, invece, l’allenatore non si è sbilanciato: “Manca ancora qualche giorno. È sempre difficile parlare di mercato, se inizi a parlare sembra che manchi di rispetto. Un allenatore non potrà mai dire cosa manca e cosa vorrebbe prendere, altrimenti significa che i giocatori non sono all’altezza delle sue idee“.
Chivu ha fatto anche un bilancio dell’anno che sta per chiudersi: “Non parlo mai di me stesso, parlo della società. Sono stati dei mesi difficili soprattutto all’inizio, soprattutto per il vissuto della scorsa stagione. Abbiamo fatto di tutto per metterci di nuovo sulla strada giusta per essere competitivi. Abbiamo lavorato sodo, abbiamo lasciato alle spalle le delusioni, le mancanze e le cose che non siamo riusciti ad andare a prenderci. Ci siamo rimessi in carreggiata, abbiamo trovato sin dall’inizio ad aggiungere cose che servivano a questo gruppo sia dal punto di vista tattico che mentale. Non siamo perfetti, ma stiamo cercando di migliorare quegli aspetti che a volte indirizzano una stagione. Abbiamo fatto buone cose e cose meno buone“.
Sulle difficoltà di giocare a Bergamo, anche con un salto nel passato fino al 2009: “Giocai esterno alto a sinistra, Mourinho mi tolse dopo 36 minuti e perdemmo 3-1″. Tornando al presente: “Ci sono partite da giocare perché il campionato è lungo, sono tutte importanti, questa è la mentalità che l’Inter deve avere. Dobbiamo cercare di essere all’altezza ed essere la migliore versione possibile. Piccoli errori possono indirizzare una partita, ma stiamo combattendo per migliorare. Dobbiamo osare tutti i giorni, e migliorare“.
Chivu: “Dobbiamo dare tempo e fiducia a Luis Henrique”
Tra i giocatori che stanno avendo più spazio dopo l’infortunio di Dumfries c’è Luis Henrique, di cui Chivu ha parlato in conferenza stampa: “La responsabilità individuale di tutti i giocatori è importante, essendo uno dei nuovi arrivati – in una realtà dove ogni piccolo dettaglio viene giudicato e criticato – nelle partite ho visto un Luis Henrique all’altezza dell’Inter. Ha cercato di dare il suo contributo, gli è mancata un po’ di iniziativa, ma dal punto di vista tattico non ha fatto meno dei suoi compagni. Denzel è un giocatore importante anche per i gol fatti, ma non possiamo giudicare Luis in base ai gol. Gli dobbiamo dare tempo e fiducia per esprimere le sue qualità“.
Sul rapporto con gli scontri diretti, invece, l’allenatore dell’Inter ha dichiarato: “Dobbiamo essere più forti delle frustrazioni, delle ingiustizie e della percezione di come siamo visti. Abbiamo l’obiettivo di lavorare sodo e aggiungere qualcosa in più dal punto di vista motivazionale e delle cose che dobbiamo fare con più responsabilità. Questa squadra ha un’identità chiara, non dobbiamo togliere l’ossatura. Potevamo sbrigare il processo, ma non è semplice aggiungere tante cose in poco tempo. Siamo consapevoli di quello che ci manca, stiamo lavorando con determinazione e impegno. Dobbiamo uscire dalla zona comfort, dalle nostre certezze, e aggiungere quello che ci è mancato nei big match“.

“Frattesi ha giocato poco? Non posso raccontarvi tutto”
Sulla possibilità di schierare Frattesi a destra, invece, Chivu ha escluso l’ipotesi: “Non ci ho mai pensato. Abbiamo fatto qualche esperimento con Carlos Augusto e Diouf, che non è un esterno ma può interpretare quel ruolo per caratteristiche e coraggio nell’uno contro uno. Davide lo abbiamo pensato solo sotto la punta, per le sue caratteristiche. Ha giocato meno di quanto qualcuno si aspettasse, ma non posso raccontare tutto: ci sono cose che devono rimanere dentro lo spogliatoio. Non posso raccontarvi tutta la verità“.
Sugli infortunati: “Calhanoglu aveva fatto il primo allenamento prima del Bologna, non è subentrato e poi ha dato continuità. È a disposizione per la partita contro l’Atalanta“. Su Pepo Martinez: “Segnali buoni. Abbiamo un calendario impegnativo, ci sarà modo di rivederlo“.
Chivu: “Supercoppa? Sarei ipocrita a dire di essere contento”
Cristian Chivu è tornato anche sull’esperienza in Supercoppa Italiana, terminata ai tiri di rigore contro il Bologna: “Sarei ipocrita a dire di essere contento di quanto abbiamo fatto. Negli ultimi anni giocare contro il Bologna non è mai stato semplice. Ho visto cose buone, ci è mancato qualcosa e dobbiamo aggiungere qualcosa. Con il bello a volte non si vincono le partite, bisogna trovare la chiave giusta. Non voglio togliere ma voglio aggiungere”.
Su Aleksandar Stankovic, infine: “Sono il suo primo tifoso insieme alla sua famiglia. Ho avuto la fortuna di allenarlo e di trasmetterli alcuni valori. Ha avuto il coraggio di tagliare il cordone ombelicale. Conosce le sue ambizioni e il suo interesse. Lui è nato con i colori nerazzurri nel sangue, lo seguiamo e mi fa piacere che le prestazioni lo facciano guardare con attenzione“.