Entella, Baroni: “Io in B e papà salvo in A: facciamo festa”
Riccardo Baroni, giocatore dell’Entella e figlio dell’allenatore del Frosinone, dal papà ha appreso l’amore per il calcio e i ‘trucchi del mestiere’ da difensore. Con i biancocelesti sta lottando per approdare in B e sogna un giorno di vestire la maglia della ‘sua’ Fiorentina da protagonista come l’amico Chiesa. La nostra intervista
La Serie B. Un tema ricorrente in casa Baroni: Riccardo lotta con l’Entella per approdarci; papà Marco col suo Frosinone per non finirci. “Per vari motivi sarà più semplice che sia io con l’Entella a raggiungere l’obiettivo prefissato ma se entrambi lo raggiungessimo sarebbe una gioia immensa. Spettacolare. Si potrebbe organizzare una grande festa in famiglia!”. Esordisce così, ridendo, Riccardo Baroni, classe ’98 dell’Entella. “Loro fino a poche settimane fa sembravano spacciati, invece ora, dopo aver vinto a Firenze, possono tentare l’impresa. Non scordiamoci però che anche per l’Entella sarebbe un risultato incredibile viste le vicissitudini vissute tra l’estate e l’inizio ritardato del campionato”.
Baroni e il calcio: una questione di famiglia
Riccardo, oltre alla passione per il calcio, dal ‘babbo’ ha appreso anche il mestiere di difensore. “Quando nacqui mio padre stava per terminare la carriera da giocatori quindi i miei ricordi d’infanzia legati a lui e al calcio coincidono con gli inizi della carriera da allenatore. Poi il calcio è sempre stato la vera passione di famiglia: a casa non si parla d’altro!”, racconta in esclusiva per GianlucaDiMarzio.com. Oltre alla professione “io e mio padre siamo dei veri appassionati, ma anche i miei nonni e mio fratello, che ora ha smesso di giocare e lavora. Nostra madre inizialmente non capiva molto di calcio ma a furia di sentirne parlare ha imparato molto”, continua col sorriso.
Quando possibile Riccardo cerca di essere allo stadio per assistere alle partite della squadra babbo e viceversa, nonostante le difficoltà logistiche. “E quando succede ciascuno di noi soffre dagli spalti. Ad esempio, nell’ultimo turno di campionato ero in tribuna al Franchi”. Proprio a quella Fiorentina nella quale padre e figlio sono cresciuti calcisticamente, l’allenatore del Frosinone ha fatto un bello scherzetto nell’ultimo turno di A. “Sono sempre stato tifoso della viola ma in quel caso ho fatto il tifo per mio padre anche perché la vittoria serviva di più al Frosinone visto che la Fiorentina ormai ha troppi punti di distanza per ambire all’Europa League”. Chissà se Baroni Sr. immaginava che una sua vittoria al Franchi avesse potuto provocare un tale cataclisma in casa viola.
Riccardo però, oltre al Frosinone, spera che possa presto giungere alla salvezza anche la SPAL: “Sono molto amico anche del figlio di Leonardo Semplici, col quale sono cresciuto insieme frequentando le stesse scuoea. È un mio grande amico e per ovvi motivi simpatizzo anche SPAL”.Se entrambi dovessero salvarsi “si potrebbe organizzare una festa ancora più in grande tutti insieme a Tavernuzze, il paese d’origine nostro e della famiglia Semplici”.
La Fiorentina e l'Entella: ricordi, obiettivi e sogni
Baroni jr. nella ‘sua’ alla Fiorentina è stato capitano della Primavera e ha avuto la possibilità di allenarsi ‘coi grandi’ nella stagione 2016/17. “È stata una bella esperienza potermi allenare agli ordini di Paulo Sousa. Tutti i giocatori mi hanno aiutato ad integrami e i più esperti mi hanno fatto capire come allenarmi con la giusta concentrazione stando sempre sul pezzo”.Quella era la Fiorentina di Davide Astori. “Ho un bellissimo ricordo di Astori. Seppur abbia condiviso con lui solo qualche allenamento lo ricordo come uno dei ragazzi più solari e sorridenti di quel gruppo, sempre pronto ad aiutare noi giovani”.
Parlando di i giovani, in quella rosa spiccavano Federico Bernardeschi – “Si poteva percepire come fosse destinato a grandi palcoscenici” – e quel Federico Chiesa compagno di Riccardo anche in Primavera. “Fede è un amico ed è sempre stato un ragazzo umile e con la testa sulle spalle. Probabilmente nessuno si aspettava un’esplosione così precoce ma si poteva intuire quanto fosse forte. Il merito fu anche di Paulo Sousa e del suo coraggio nel puntare subito su di lui”. Anche oggi che le loro strade si sono separate “ogni ci sentiamo e magari ci vediamo in giro”. Il sogno di Riccardo però è quello di poter vestire un giorno quella maglia viola da protagonista, proprio come l’amico Chiesa: “Ognuno di noi ha il proprio percorso e le proprie esperienze da vivere ma di certo per me sarebbe il coronamento di un sogno”.
Una fede coltivata fin da bambino, quella per la viola. Lui che oltre al calcio è “un ragazzo tranquillo e nel tempo libero studio visto che sono iscritto all’università online alla facoltà di Scienze Motorie. Poi, mi piace molto leggere soprattutto le biografie dei grandi atleti” ha però sempre avuto come idolo “Nesta! Quando ero piccolino guardavo spesso anche le partite del Milan perché mio fratello è milanista e calcisticamente mi innamorai di lui. Idolo indiscusso. La Fiorentina invece l’ho sempre apprezzata più come squadra e in particolare ricordo i tempi di Jovetic e Mutu anche se ero già un po’ più grandicello”.
Sa però che per raggiungere quella Serie A – che ha assaporato in questa stagione misurandosi in Tim Cup contro Genoa e Roma – dovrà continuare a togliersi soddisfazioni personali e di squadra con l’Entella, nonostante in questa seconda parte di stagione sia stato impiegato con meno continuità rispetto all’andata: “Anche se sto giocando meno giudico questa mia stagione in modo davvero positivo: la competizione mi ha aiutato a crescere e maturare lavorando sempre al massimo per il mio futuro. Cerco sempre di farmi trovare pronto quando chiamato in causa. Al di là dei singoli dobbiamo centrare la Serie B a tutti i costi. Abbiamo 4 punti di vantaggio e mancano 5 partite: è tutto nelle nostre mani”. L’Entella che centra la B; il Frosinone che non ci finisce: a casa Baroni potrebbe davvero scatenarsi la festa. E magari anche in tutta Tavernuzze, in caso di tre su tre contando anche la SPAL dell’amico Semplici.