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Hockaday e il Leeds di Cellino: “Gli segnalai Van Dijk, ma l’ultima parola la voleva lui”

Tutta la verità sull’ex presidente del Leeds, nell’intervista rilasciata al The Guardian dall’allora allenatore dei Whites Dave Hockaday: “Scartava le mie idee per prendere i giocatori dalla Serie B. E quelle telefonate…”

“Ho visto che Marcelo Bielsa ha a disposizione un’enorme quantità di dati, su squadre e giocatori avversari. Noi invece arrivavamo alle partite di Championship alla cieca. Non c’era nulla”. Parola di Dave Hockaday, il primo allenatore del Leeds dell’era Cellino. “Arrivai nell’anno zero”, rivela in una lunga intervista al The Guardian. Sapevo della sua fama di ‘caccia-allenatori’ e pensavo: -Vuole qualcuno che conosca l’inglese al servizio del presidente o qualcuno che sappia lavorare con i giovani come in effetti sono io?- La risposta arrivò presto.

Hockaday nel 2014 era infatti reduce dall’esperienza al Forest Green (il primo club vegano al mondo): dalla quarta serie alla Championship, un balzo che sorprendeva lo stesso allenatore. “-Se vuoi stare con me, ascolta bene. Potrai segnalarmi i giocatori, ma l’ultima parola ce l’avrò sempre io-, mise subito le cose in chiaro Cellino”. Fin troppo: le indicazioni del povero Hockaday venivano regolarmente scartate. “Quando mi chiese un giovane attaccante su cui scommettere, io gli dissi Andre Gray (oggi al Watford, ndr). -No, troppo caro-. Veniva dal Luton ed era troppo caro? E infatti poi Cellino spese milioni per Antenucci. Attratto anche allora da quella Serie B in cui oggi vola alla guida Brescia.

“Non fatemici pensare”, continua Hockaday. “Gli avevo segnalato Van Dijk, Catchart, Hudson. E continuava a portarmi giocatori dall’Italia che nemmeno si avvicinavano. Non lo potevo sopportare e questo fu la mia condanna”. Oggi però l’ex allenatore del Leeds è in grado di scherzarci su. Cellino mi chiamava a qualsiasi ora del giorno e della notte. -Coach!-. -Mi dica signor presidente-, gli dicevo. -Non sei un buon allenatore inglese-, mi rispondeva. E io pensavo ‘Oh m***a!’. Ma allora lui ribatteva: -Sei un ottimo allenatore italiano, continua così!-“.

“Tutto sommato gli sarò per sempre grato. Voleva un allenatore malleabile, per quanto preparato. Ancora oggi tifo Leeds. Anche se in panchina durai tre mesi”. I rischi del mestiere, quando si ha a che fare con Massimo Cellino.