Ceferin: “Juventus, Real e Barcellona come i terrapiattisti”
Le dichiarazioni del presidente della Uefa sulla questione Superlega
Dalla fondazione da parte dei 12 club, allo scioglimento lampo nel giro di 48 ore. La questione della Superlega resta d’attualità. “Per me ci sono tre gruppi di questi 12: i sei inglesi, che sono usciti per primi, poi gli altri tre (Atletico Madrid, Milan, Inter) e poi quelli che pensano che la Terra sia piatta e che la Super League esista ancora. E c’è una grande differenza tra questi. Ma tutti saranno ritenuti responsabili. In che modo, vedremo. Non voglio dire procedimento disciplinare, ma deve essere chiaro che ognuno deve essere ritenuto responsabile, anche se in modo diverso”. Così il presidente della Uefa, Aleksander Ceferin al portale inglese Daily Mail.
“Mi sentivo come in una lavatrice”
Il presidente della UEFA ha raccontato anche come ha vissuto l’annuncio da parte dei 12 club: “È stato molto stressante. Mi sentivo come se fossi stato messo in una lavatrice. Sabato mi sono diretto in Svizzera dal mio paese d’origine, otto ore di macchina: avevo tutto pronto per parlare delle riforme col mio discorso. Stavo persino per ringraziare Agnelli. Da quel momento ho cambiato il discorso ben quattro volte. Si stavano orchestrando cose di cui non ero a conoscenza, il mio amico (Agnelli, ndr) mi mentiva rassicurandomi: “Non è vero, non è vero…”. Alla fine però è accaduto e devo raccontarlo”.
“Colpito dal governo britannico e dalla reazione della gente”
Il numero uno della Uefa, poi, ha elogiato il Primo Ministro Boris Johnson: “Sono assolutamente rimasto colpito dal governo britannico: ho avuto molte conversazioni telefoniche con il Primo Ministro Johnson e il Segretario di Stato Dowden in queste 48 ore folli. Erano dalla parte giusta della storia al momento giusto. E questo è impressionante”.
E sui tifosi: “Sono rimasto colpito dalla reazione dei tifosi, dell’intera comunità calcistica e anche della società in generale. Non ho mai visto nulla del genere. La UEFA ha fatto la sua parte, i club che erano con noi hanno fatto la loro parte. E ovviamente il governo del Regno Unito ha fatto la parte più importante. Ma di gran lunga la parte più considerevole è stata fatta dalla gente”.