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Bologna, Castro: “L’Al-Hilal mi ha cercato, ma ho detto no. Lo guido io il prossimo pullman scoperto”

Bologna, Santiago Castro (IMAGO)
Bologna, Santiago Castro (IMAGO)

Le parole di Santiago Castro, attaccante del Bologna, nel corso di un’intervista a La Gazzetta dello Sport.

Certe battute nascono per scherzo, ma raccontano bene lo spirito di un giocatore. “Lo guido io il prossimo pullman scoperto”, ride Santiago Castro. Ma dietro il sorriso dell’attaccante argentino c’è la determinazione di chi non si accontenta: dopo la qualificazione in Champions e la Coppa Italia, il Bologna vuole ancora stupire.

Castro è uno di quei giocatori che non si nascondono mai, neanche quando le cose non vanno come previsto. E oggi sogna di risalire su quel bus scoperto, magari al termine di un’altra stagione da ricordare, come ha rivelato a La Gazzetta dello Sport.

Il classe 2004 è cresciuto in fretta, dentro e fuori dal campo. Ha imparato a canalizzare la sua energia, quella che da bambino lo portava a “litigare” con chiunque pur di vincere. Ora la mette al servizio della squadra, con la stessa ferocia ma più lucidità.

L’Argentina resta la sua bussola, il suo punto di riferimento emotivo. Lì tutto è cominciato, e lì vuole tornare: per una chiamata in Nazionale, per un Mondiale da vivere da protagonista. Ma nel frattempo, Bologna è casa.

Bologna, le parole di Castro

Il Toto scherza sugli obiettivi stagionali: Sarei disposto a guidarlo io il prossimo pullman per la festa anche se non so dove finiremmo! Ma vincere con questo gruppo è qualcosa di unico, e con quattro competizioni da affrontare non ci poniamo limiti. Odio perdere, in qualsiasi cosa: anche a carte. In Argentina giocavo al Truco, e lì erano vere battaglie”.

Sul suo passato: “Da piccolo ero insopportabile, giocavo con i più grandi, entravo duro, litigavo. Ora provo a canalizzare quell’energia nel modo giusto, migliorando nei movimenti, nell’attacco all’area, nei dettagli. Italiano mi ha insegnato tanto: ha trasformato il mio modo di stare in campo”.

Bologna, Castro (imago)

Bologna è casa per Castro: Quando un nuovo compagno arriva a Bologna gli dico che qui si sta bene, perché siamo una famiglia. Non abbiamo paura di nessuno: ci sosteniamo a vicenda, e anche quando le cose partono male, restiamo compatti. È questo il nostro segreto”.

“Voglio crescere qui”

Quest’estate c’è stato l’interessamento dell’Al-Hilal: Sì, è vero: l’Al Hilal mi ha cercato, ma ho scelto di restare. Voglio crescere qui, e da qui tornare in Nazionale. Il mio sogno resta il Mondiale con l’Argentina. Lautaro Martinez? Un grande, ma voglio essere me stesso”.

Infine, sui suoi compagni: Immobile è un esempio. Parlare con lui, allenarsi con lui, è un privilegio: mi aiuta tantissimo, dentro e fuori dal campo. La pressione non mi spaventa, anzi: è uno stimolo. In questo Bologna si gioca con gioia, e quando ti diverti, le cose vengono da sole”.