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Fiorentina, Sottil rinnova. Pradè: “Vogliamo rinforzare ogni ruolo”

Occhi sicuri, anche se ha solo 20 anni. Riccardo Sottil ha le idee chiare, vuole giocare: "E' stato un osso duro, ci abbiamo messo cinque mesi per arrivare a questo rinnovo", ha scherzato in conferenza Daniele Pradè. L'esterno viola, infatti, fin qui ha solo 524' alle spalle, troppo poco per i suoi gusti: "Ma ringrazio la società, che con questo accordo dimostra di credere in me – ha spiegato il classe 1999 – per un ragazzo giovane come me è normale avere tanta voglia di giocare. La mia intenzione è di affermarmi qui, poi discuteremo se sarà il caso o meno di andare in prestito". La voce è decisa, Riccardo ha esordito in Serie A nel settembre del 2018: "Ma tutti lo vogliono – ha sottolineato Pradè ci dispiacerebbe privarcene anche solo per sei mesi, ma da qui alla fine del mercato valuteremo bene cosa fare. E' un percorso che va studiato insieme". 

Il nuovo contratto sarà fino al 2024 con opzione per un quinto anno. Non è il primo prodotto del vivaio che rinnova, per esempio lo hanno preceduto i vari Venuti e Ranieri: "L'accordo è stato raggiunto tardi ed è vero, ma non ho mai avuto paura che non si trovasse – ha spiegato Sottil – è da inizio anno che c'è grande stima fra noi". A Commisso non ha dato fastidio il fatto che Riccardo si sia concordato con il club dopo mesi. Gli è piaciuta la sua determinazione, la sua pazza voglia di giocare e mettersi in mostra. Quella che ha mostrato anche in Coppa Italia con il Cittadella quando, al momento del cambio, si infuriò con Montella: "Ma non era presunzione – spiega – volevo semplicemente dare una mano alla squadra. Ero in palla e quel cambio mi ha fatto cadere il mondo addosso. Sono stato istintivo". 


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A Firenze di esterni offensivi come lui ne sono passati tanto. Da Cuadrado a Joaquin, da Salah: "Uno dei tre più forti al mondo" a Chiesa: "Con cui sento di avere più affinità. Ci alleniamo e giochiamo insieme fin dai tempi della Primavera. Abbiamo un ottimo rapporto, parliamo molto anche fuori dal campo". Dicono debba migliorare in difesa: "Ed è vero", ma attenzione: "Sono un esterno d'attacco, la mia natura sono il gol e il dribbling". Il modulo, forse, lo penalizza. Il 3-5-2 non lo esalta: "Ma posso giocare come quinto di centrocampo o nei due davanti". Insomma, basta che giochi. Dove, non gli importa. 

"Un rinforzo per reparto"


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Accanto a lui Pradè, che vive settimane indaffarate. Il mercato invernale è entrato nella fase finale, Iachini sta facendo bene ma ha bisogno di rinforzi: "Il presidente ha fatto un investimento importante con Cutrone, si parla di 20 milioni di euro ha spiegato – il che dimostra che vogliamo migliorarci in qualunque zona del campo. A livello numerico abbiamo bisogno di un calciatore sia a centrocampo che in difesa, ma le operazioni che andremo a fare devono essere valide per il futuro. Per noi prendere tanto per non ha senso. L'ultima settimana renderà tutto più chiaro". 

Per la difesa piace Juan Jesus della Roma che, assicurano, a Firenze verrebbe volentieri: "Stiamo diventando una società appetibile per molti, questo deve essere il nostro percorso. Non guardiamo solo ai risultati, ma alla crescita che Commisso vuole perseguire. Siamo una società che vuole fare investimenti". La prima parte di stagione non è stata facile per la squadra, ma nemmeno per Pradè, che non è stato risparmiato dalle critiche per le operazioni estive: "Questo è un anno particolare, di costruzione. Siamo partiti con cambiamenti radicali, è stato un mercato difficile. Si tratta di un percorso graduale, ma questo l'ho sempre detto. Io ci metto l'impegno massimale. Voglia, lealtà, cercando di accontentare al massimo l'allenatore. A inizio stagione giocavamo bene, abbiamo fatto delle ottime prestazioni. Questa è una squadra che è stata chiusa l'ultimo giorno di mercato, il 2 di settembre. Il percorso di Montella è stato difficile, poi dentro la testa dei calciatori è scattato qualcosa di diverso. Bisogna dare merito anche a Iachini, che è andato a toccare le corde giuste. Il nostro obiettivo è essere fortemente competitivi". 


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Chi salutano la Fiorentina sono Pedro e Zurkowski, che hanno trovato pochissimo spazio: "Il secondo lo abbiamo trovato qui, è stato preso precedentemente. Ha fatto un Europeo eccezionale con la Polonia, ha bisogno di crescere. Sono molto contento di lui e vedremo che percorso fare. Il primo è venuto qui con un deficit muscolare importante, sapevamo che avesse bisogno di 4 o cinque mesi per tornare al top. Al quinto mese è tornato, poi come tutti i brasiliani è arrivato il Flamengo ed è stato difficile tenerlo qui. Da parte nostra è stato un fallimento tecnico, ma a livello economico potrebbe essere un ottimo investimento. Poi avremo anche modo, nel caso in cui dovesse fare bene, di portarlo a Firenze. E' un ragazzo a posto, ci ha messo tutto l'impegno possibile. Alla Roma prendemmo Mancini, che nei primi sei mesi non vide mai il campo. Lo mandammo in prestito al Venezia e fece appena due o tre presenze. Con Capello non sapevamo a chi darlo, fece il ritiro estivo con noi e fu schierato titolare alla prima di campionato a Udine. Da lì è diventato Mancini. I giovani vanno aspettati". Chissà che non sia il caso anche di Sottil.