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Pradé: “Chiesa non ha chiesto la cessione. Rinnovo? C’è stata apertura”

Un'ora a pasticcini e cappuccini. Un incontro, quello con papà Enrico, "Programmato, costruttivo e positivo". Lo ha detto Barone, lo ha ripetuto Pradé. Il direttore sportivo della Fiorentina ha annunciato il rinnovo di Ranieri, altro giovanissimo prodotto del vivaio che resterà a Firenze almeno per i prossimi cinque anni. Poi è tornato a parlare del faccia a faccia con Enrico Chiesa, che questa mattina ha incontrato i dirigenti viola per fare il punto della situazione sul presente e sul futuro del figlio Federico.

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LE ULTIME SU CHIESA

"Speravamo in un incontro più riservato – ha spiegato Pradé – ci siamo detti tante cose e c'è voglia di dialogare. C'è ancora un contratto di due anni e mezzo, quindi niente frenesia. La cosa importante è che lui stia bene e che si metta a disposizione della squadra per portarla a vincere. Dovevamo guardarci negli occhi e dirci qualcosa. Federico non ha chiesto la cessione, né per gennaio né per giugno. Al momento giusto parlerà anche il ragazzo. In questo momento tocca al campo e lui deve parlare lì".

La cosa da sottolineare è una: "Da parte sua c'è stata un'apertura. Abbiamo gettato le basi per un nuovo incontro prossimamente. Per il momento, ripeto, ha ancora due anni e mezzo di contratto. E la nostra è una proprietà fortissima. Lui mai alla Juve? Non mi è arrivato questo input dalla società. A gennaio non si muove, non ho mai visto un trasferimento così grosso concretizzarsi nella sessione invernale. Ma non parliamo del suo carattere o di finti infortuni. Lui deve giocare per farci vincere le partite. Monella dopo Verona ha parlato di aspetto mentale, ma lo intendeva collegato a quello fisico“.

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Il discorso scivola poi su un altro attaccante. Ovvero su quel Pedro, pagato 12 milioni, ma che fin qui ha giocato solo 5' in A: "È arrivato qui con un 45% in meno di forza rispetto agli altri dopo la rottura del crociato. Abbiamo fatto un investimento importante ma è stata una scelta ponderata soprattutto da me. Avevamo in rosa Boateng e Vlahovic, che non volevo venisse trascurato. Sapevamo cosa avesse, ora dopo tre mesi è a disposizione. Il nostro campionato è molto difficile, e lui è un giovane classe 98. Non è successo niente di grave e non c'è niente di nascosto. Spero che presto possa avere le sue occasioni. Senza aver mai giocato ha tantissime richieste dal Brasile. Ma meglio tenerlo qui, così hai la valutazione giusta di un anno di lavoro".

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Chiosa anche su Montella, perché la Fiorentina non sta vivendo un momento facile: "Siamo tutti sotto esame, non solo lui. Questa è una cosa normalissima. Gli ho messo in mano la squadra tardi, non è stato messo da me nelle condizioni giuste per lavorare. Io alla gente ho chiesto solo fiducia, sapendo che sarebbe stata una stagione complicata. Non ci aspettavamo questo calo. Venivamo da un bel periodo, che poi abbiano rovinato. Ora arriva il Lecce, una partita fondamentale. Mercato? Ho chiesto fiducia perché vogliamo crescere. Andremo a prendere calciatori forti. A gennaio ci sono delle opportunità, tutti lo sanno. Ma nessuno vuole cedere i migliori, quindi non è un mercato che fa crescere"