Belotti, un “grazie” al mercato: arriva Immobile e il Gallo segna
Borsa in spalla, capelli ancora bagnati. Un classico, roba da ragazzi. Poi la nonna lì vicino. Premurosa. E infatti c’è il richiamo: “Asciugateli”. Il “Gallo” sbuffa e fila dentro lo spogliatoio. All’uscita, premio dei campioni: pane e salame. Ogni allenamento. Non solo Florenzi quindi, anche Belotti è un “bello de nonna”. Col dialetto diverso, ovvio.
Ieri l’Albinoleffe e il Palermo, oggi il Torino. Tandem perfetto con Immobile. Sei squilli la stagione scorsa in rosanero. Quest’anno, invece, per Belotti sono 7. Ben 6 da gennaio. Record in Serie A. Non personale però, perché con l’Albinoleffe ne segnò 12 in Serie B nel 2013. Firma “alla Inzaghi” contro la Lazio, opportunismo vero. Anche se Mondonico lo definì un misto “tra Boninsegna e Vialli”. Poi l’esultanza, particolare: mano sulla testa e sorriso sincero. “Galletto” come pochi. In onore di quell’amico che lo soprannominò così. Quando segna Belotti, il Torino non perde mai (2 vittorie e 5 pareggi fin qui).
Palermo? Ricordo lontano. Ora c’è il Toro. E Immobile di fianco lui. Bell’intesa con Ciro, arrivato a gennaio via Siviglia. Mercato indovinato da parte della società, Ventura ci aveva visto lungo: “Belotti va aspettato, ha solo bisogno di tempo”. Soprattutto del giusto compagno di reparto. Immobile apre gli spazi, Belotti si infila. Cip&ciop. In salsa granata.
Gallo rinato. Perché da gennaio ha segnato ben 6 gol sui 7 totali. Intesa perfetta tra i due, 9 reti in altrettante partite (3 di Immobile). Pensieri che vanno a nonna-Belotti quindi, chissà cosa dirà. Probabilmente nulla, risponderebbe col solito “premio”. Pane, salame e gol. Più un “fila via, torna dentro!”. Perché i capelli, quelli sì, sono ancora bagnati.