Avezzano: dal campo al supermercato. Il presidente assume i suoi calciatori
“Non capita tutti i giorni di comprare la pasta dal tuo bomber preferito”.rnL’esperienza di tre calciatori bloccati dal lockdown.
“C’è da scaricare l’acqua e la frutta”. In Inghilterra Vardy del Leicester e Bramall dell’Arsenal vengono dalla fabbrica. In Abruzzo il percorso è stato opposto. E così in ventiquattro ore tre calciatori dell’Avezzano, club del girone F di Serie D, si sono ritrovati dal campo ai corridoi di un supermercato. Il presidente Gianni Paris li ha assunti come ‘scaffalisti’ in una delle sue attività commerciali: “Erano rimasti bloccati qui per il lockdown dopo la sospensione dei campionati”, racconta a gianlucadimarzio.com. “Avevano bisogno di lavorare per dare una mano a casa e così gli ho proposto quest’opportunità che hanno accettato con grande entusiasmo e umiltà”.
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E’ iniziata così la nuova avventura dei due attaccanti Gerardo Masini, classe 1982 (ex di Virtus Francavilla, Latina e Rimini), Luciano Rabbeni, classe 1989, ex Lecco, Latina e Gela e del portiere Alberto Patania, classe 1994, ex Palermo. Tre protagonisti del calcio di Serie C e D, un nuovo contratto: dipendenti del supermercato ‘Despar’ di Avezzano.
DAGLI SCARPINI AL CAMICE DA LAVORO: “I CLIENTI SONO ENTUSIASTI”
“Il primo giorno sono arrivati al lavoro in tenuta da gara, tra lo sguardo incuriosito dei presenti. Hanno indossato il camice e via a scaricare e sistemare prodotti sugli scaffali”,racconta Paris. “Sono ragazzi fantastici, molto professionali. Con l’educazione hanno sopperito alla mancanza di esperienza e i clienti sono rimasti stupiti. Siamo stati invasi da tifosi…e soprattutto tifose”, rivela sorridendo, “Non capita tutti giorni di comprare la pasta dal tuo bomber preferito”.
“I TURNI? DIPENDE DA QUANDO ARRIVA IL CARICO…”
“Da qualche giorno hanno ripreso anche ad allenarsi. Al supermercato hanno un contratto a tempo determinato, fanno turni dalle quattro alle sei ore al giorno, dipende da quando e quanto c’è da scaricare”. L’avvocato Gianni Paris è un personaggio appassionato e vulcanico. Presidente dell’Avezzano dal 2010, ha traghettato la società dalla Prima Categoria fino alla Serie D, sfiorando anche la promozione nei professionisti: “Spero di rivederli al più presto in campo, ad esultare per un gol o una parata. Più che un presidente in questa occasione mi sono sentito un padre di famiglia”.
DA BOMBER A COMMESSO: “E TU CHE CI FAI QUI?”
Da bomber a commesso, in mezzo al via vai di clienti. Reparto latticini: “E tu che ci fai qui?”. Questo il ritornello dei primi giorni. Luciano Rabbeni ci scherza su: “Finalmente abbiamo capito cosa significhi lavorare”, racconta sorridendo. “E’ stata un’esperienza completamente nuova, che ci ha consentito anche uno svago durante la quarantena”.
Sudore senza inseguire un pallone: “Quando sono arrivati i primi carichi è stato pesante. All’inizio ho curato il reparto latticini, poi mi sono occupato dei biscotti”. Tutto bello, entusiasmante, ma il calcio “è un’altra cosa, è la nostra vita. Speriamo di tornare presto in campo, d’ora in poi avremo una marcia in più. Ogni doppia seduta di allenamento sembrerà una passeggiata”. Una bella storia, un messaggio al mondo del calcio, che resta in attesa: “Scusate, arrivano i clienti, ora devo occuparmi di loro”.
A cura di Fabrizio Caianiello