Sembra Vardy, ma non lo è. O almeno l’inizio della sua storia è abbastanza simile. Si chiama Cohen Bramall e in Inghilterra c’è già chi scrive: ‘Remember this name’. Ricordatevi questo nome, perché potrebbe essere il protagonista di un’altra incredibile storia figlia del calcio inglese. O favola, se preferite. C’era una volta… un ragazzo di 20 anni che lavorava in fabbrica. E che giocava a calcio nell’Hednesford Town, club della Premier Division della Northen Premier League. Tradotto: settima divisione inglese. Un ragazzo con la passione per il calcio relegata al ‘dopo-turno’ dalla Bentley Motors. Operaio, nel settore produzione. “Mettevo i vetri e il liquido dei freni alle macchine”. Dal lunedì al venerdì, dalle 6.30 alle 17.15. Adesso però, per Bramall niente più lavoro in fabbrica. Ecco la Premier League. Primo colpo invernale dell’Arsenal. Costo: 40mila sterline.
Bramall è un terzino di spinta in grado di trovare anche la via del gol. Certo, in settima divisione. Ma anche con la passione per gli assist di rabona. Personalità. E forse è questo uno dei motivi per cui i Gunners hanno voluto azzardare questo colpo. Cambiando da un giorno all’altro la vita di un ragazzo, a partire dallo stipendio (dalle 400 sterline a settimana in fabbrica alle circa 3mila, sempre a settimana, che guadagna ora da giocatore dell’Arsenal). Oggi è stato ufficializzato ed è pronto ad unirsi all’Under23 del club, con l’ambizione di iniziare ad affacciarsi in prima squadra magari già dall’estate. “E’ incredibile. Un sogno che diventa realtà. Ancora non riesco a credere di essere qui”, le sue prime parole dopo l’annuncio. Un qualcosa di “surreale”, vissuto con il suo agente (“L’ho guardato e l’unica cosa che ho pensato è stata ‘Sì!’”) e con la sua famiglia: “Ho chiamato subito mia madre, piangeva al telefono. Mi ha detto: ‘Cohen, sono così orgogliosa di te!’”.
Un sì, una firma, un benvenuto. Tutto dopo un periodo di prova: “Il mio agente mi chiama e mi dice ‘Prendi la tua roba, vai a Londra. Hai un provino con l’Arsenal’. Io sono rimasto sbalordito”. E appena arrivato al campo, la realtà ha superato le aspettative: “Ho preso la divisa, ero pronto e immaginavo di unirmi all’Under23, invece mi sono allenato con la prima squadra! Pazzesco. Vedi quei calciatori sui social, in televisione. E poi te li ritrovi lì, di persona, e il cuore ti batte fortissimo. Welbeck, Chamberlain… Tutti loro mi hanno dato il benvenuto e sapevano già il mio nome. E’ stato un onore giocare vicino a loro. Un sogno diventato realtà. Il primo uno-due? Con Alexis Sanchez”. Un racconto pieno di emozioni, quelle di un ragazzo di 20 anni che saluta i dilettanti e approda tra i professionisti. La storia di chi ce l’ha fatta. Ed è solo all’inizio. “Dico a tutti di continuare a crederci, sempre, e lavorare al massimo. Mettere il 110% in tutto ciò che si fa e credere in se stessi. Abbiate fiducia, restate umili e andate avanti”.