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Into the (Austria) Vienna, sempre più: il ritorno nel mondo “Violett”, nel cuore e nel museo della nuova “Generali Arena”

Vienna, Vienna, Vienna…Austria, Vienna. Dove eravamo rimasti? Se l’immediato futuro ci parla di una sfida fondamentale contro il Milan per delineare ulteriormente chi si qualificherà ai sedicesimi di Europa League, il passato (nemmeno troppo arretrato) ci riporta invece alla prima trasferta rossonera del gruppo D, in uno stadio già capace di ospitare ricordi dolceamari di Champions League negli anni ’90: l’1-5 marchiato Calhanoglu-André Silva e il ritorno in quel “Prater” (o “Ernst-Happel Stadion) che resterà solo provvisoriamente casa del club violett, destinato presto a godere di una nuova, moderna arena.

E proprio da questo punto di vista, oltre a tornare alla gara dello scorso 14 settembre, serve riavvolgere ulteriormente il nastro sino a oltre un anno prima: ancora l’attuale squadra di Fink sulla strada di un’italiana, la Roma, e un altro viaggio nella capitale austriaca per scoprirne il lato più calcistico, spostandoci ad una dozzina di chilometri dal centro della città per avvicinarci al nuovo, crescente cuore pulsante del club più titolato di Vienna. Eravamo rimasti all’ultima tribuna ancora non abbattuta del vecchio “Franz Horr”, a cumuli di terra sparsi qua e là e a quello che, a tutti gli effetti, figurava davanti ai nostri occhi come un cantiere alle prime settimane di vita: ora, ad un anno di distanza, la nuova “Generali Arena” ha preso decisamente più forma, pronta ad essere completata interamente entro Luglio 2018 con una veste ben più moderna rispetto al vecchio impianto.

L’impatto visivo è immediato: situato nel distretto (10) più popolato di Vienna, Favoriten, e più precisamente a Horrplatz, collocato direttamente all’uscita della tangenziale A23 sud-est viennese, l’impianto viaggia spedito verso quella che sarà la sua definitiva forma. Piccolo ma funzionale, pronto ad ospitare 17.500 spettatori per le gare nazionali e 15.500 per le sfide europee, il nuovo stadio conterrà 38 spazi VIP, 4 Sky Lounges, un ristorante, tre aree eventi, quattro aree break, due sky box ed un’area ospiti: dettagli che nel cantiere aperto della “Generali Arena”, con una zona-campo già delineata al pari dell’ingresso degli spogliatoi, risultano ancora invisitabili, al contrario di un ampio store presente nella Ost-Tribüne già aperto a chiunque.

Stemma enorme sulla pavimentazione all’ingresso e piccolo bagliore di luce a farsi spazio tra maglie e pantaloncini: anche all’interno del negozio ufficiale, è sempre il nuovo stadio a ricoprire un ruolo di spicco, con il plastico dell’attesissima “Generali Arena” sotto gli occhi di tutti. Ma quando ci si aspetta che tutto si riduca a puro merchandising, in mezzo ad una parete di sciarpe maglie celebrative per ricordare la sfida contro la Roma, ecco aprirsi sulla sinistra, a sorpresa, il museo del club: ingresso gratuito e tappa obbligatoria per chiunque voglia rincasare con un souvenir dalla trasferta viennese, scovando anche un pizzico di Italia tra i cimeli contenuti nelle apposite teche.

24 volte campioni della BundesLiga, vincitori in 27 occasioni della Coppa d’Austria e due volte campione in Coppa Mitropa: i trofei non mancano, così come un antico gagliardetto del Milan appeso ad una parete e, tra le maglie di Acimovic, Kienast e Barazite, anche la vecchia veste granata di Anton “Toni” Polster, visto al Torino in una sola annata (1987-88) e cresciuto ed esploso proprio con la maglia dell’Austria Vienna. Breve e piacevole tour nell’angolo violett destinato inevitabilmente a godere di ben altro sapore quando l’intero impianto sarà pronto per diventare, per davvero, la nuova casa del club più titolato del paese: per ora, in ogni caso, dell’affitto al “Prater” non ci si lamenta affatto, al contrario di qualche risultato sul campo (soprattutto) capace di deludere. Ma il segreto e la volontà restano guardare avanti e al futuro: e la “Generali Arena”, in questo senso, rappresenta il più perfetto esempio.