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Argentina, Messi: “Champions? Il Real non è stata la migliore. Voglio invertire la situazione al PSG”

Le dichiarazioni del capitano della nazionale argentina Lionel Messi all’antivigilia della gara contro l’Italia

A due giorni dalla Finalissima tra Italia e Argentina, il capitano della Seleccion, Lionel Messi ha parlato in vista della match di Wembley, ma ha parlato anche della Champions, del PSG e del suo futuro.

 

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Le parole di Messi in vista di Italia-Argentina

Anche per noi è una bella prova. L’Italia è la campionessa europea, se fosse stata in Coppa del Mondo sarebbe stata la favorita. È stata abbastanza sfortunata da essere esclusa, ma avrebbe potuto qualificarsi prima nel girone, quando ha avuto modo di vincere la partita prima di andare al ripescaggio e non ha potuto farlo e poi, per motivi calcistici, è rimasto senza il Mondiale. Sicuramente sarebbe stato uno dei candidati: se fosse stato nel sorteggio, nessuno avrebbe voluto incrociare l’Italia quindi per noi è un bel banco di prova, per continuare a crescere, continuare a migliorare e continuare a raggiungere nel migliore dei modi il nostro obiettivo, che è la prima partita del Mondiale. Anche per loro deve essere così, devono prenderla in questo modo. È una competizione ufficiale, una coppa in più per noi e noi vogliamo vincerla“, così Messi a TyC Sports. 

 

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Messi ha poi proseguito: “La verità è che è pazzesco che abbiano vinto l’Europeo e non siano ai Mondiali. Che l’Italia non sia a un altro Mondiale, con cosa significa e cosa è l’Italia in tutta la storia dei Mondiali è un peccato. Ora ho compagni e amici in squadra, due grandi persone con cui ho avuto un ottimo rapporto, che mi hanno aiutato molto da quando ci sono, soprattutto Verratti e mi dispiace molto”.

 

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Sull’eliminazione con il Real Madrid in Champions: “Eravamo molto entusiasti di come è andata la partita d’andata. Conoscevo il Real Madrid, l’ho vissuto da vicino. Sapevo che poteva succedere, segnano un gol dal nulla e ti cambiano la partita. Sapevo che su quel campo i primi 15 ti vengono addosso e se succede il gioco cambia. Sapevo che poteva succedere ed è successo, a noi e alle altre squadre. Dover guardare la finale di Champions ti fa arrabbiare per non esserci. Non sempre vince la squadra migliore, sono situazioni, momenti specifici, psicologici, dove una squadra col minimo errore ti lascia fuori. Il Real Madrid, senza togliergli il merito, non è stata la squadra migliore in questa Champions, eppure ha battuto tutti”.

 

 

Su Benzema candidato al Pallone d’Oro: “Penso che non ci siano dubbi, è chiarissimo che Benzema ha fatto un’annata spettacolare e ha finito per consacrarsi con la Champions League, essendo decisivo dagli ottavi in ​​poi in tutte le partite. Penso che quest’anno non ci siano dubbi”.

 

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Sui fischi ricevuti dai tifosi del PSG: “E’ nuovo per me. Situazioni diverse, a me non era mai successo.  La situazione e la rabbia della gente è comprensibile, per via della squadra che avevamo. Non era la prima volta che succedeva a Parigi. Io e Ney siamo stati i più fischiati, beh, è ​​successo. Pensando a me e a quello che è successo quest’anno, penso di poter capovolgere la situazione, di non avere la sensazione di aver cambiato club e che non mi è andata bene. E come hai detto, lo so quest’anno sarà diverso, sono già preparato per quello che verrà, conosco il club, conosco la città, sono un po’ più a mio agio con lo spogliatoio, con i miei compagni di squadra e so che sarà diverso”.

Su Scaloni: “Dà molta importanza alla fase difensiva ma senza smettere di pensare all’offensiva e andare a vincere la partita. Lo vedi in Champions, nei campionati, mantenere la porta inviolata ti dà possibilità di vincere qualunque gara essa sia. Tutto è diventato tattico, senza spazi. Qualsiasi squadra può essere dura da affrontare”.

 

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Sulla possibilità che questo sia il suo ultimo Mondiale: “L’altra volta ho detto che dopo il Mondiale dovevo ripensare tante cose e non so. La verità è che ci penso e poi vedrò. Guarda cosa è successo adesso, non avrei mai immaginato che l’avrei fatto finiscono per giocare in un posto diverso dal Barcellona e da un giorno all’altro sono dovuto partire. Possono succedere tante cose, il calcio è molto mutevole. E sinceramente sembra molto difficile, ma non mi è chiaro niente”.