Sul tetto del mondo, tradito da una cena: Schurrle dice basta
C'è il suo nome scritto due volte nella partita più clamorosa della storia del Mondiale, Brasile-Germania 1-7. Il Mineirazo. Il sei e il sette a zero portano la firma di un subentrante di 23 anni, prima che Oscar segni il gol della bandiera.
Ancora oggi, in Brasile, André Schurrle vuol dire eterna umiliazione. Ancora oggi, in Germania, lui e Gotze – assist e gol in finale contro l'Argentina – sono simbolo di una macchina perfetta che non c'è più. La gioventù tedesca che si fa largo fino alla Coppa. Sembrava tutto così facile.
Trasferta maledetta
Invece la storia si rivelerà decadentismo pallonaro. Le forze del caso a remare contro chi prese in giro il paese del calcio: Mario avrà problemi di metabolismo e infortuni, André rischierà la carriera per un pezzetto di pollo. Due promesse dirottate verso un lento declino.
Il primo ad arrendersi è Schurrle, che oggi annuncia il ritiro ad appena 29 anni. Ma il suo percorso aveva già preso una piega inesorabile verso la fine di quel 2014 da sogno. Fu nella sua seconda stagione al Chelsea, durante una cena di squadra: "In trasferta in Polonia", racconterà l'attaccante. "Il menu prevedeva pollo: di tutto il gruppo l'unico a stare male sono stato io". Ben più di una semplice indigestione. Schurrle perde fino a 5 chili di peso, per settimane non riesce nemmeno ad alzarsi dal letto. "Alla fine ho scoperto che era salmonella".
La Germania nell'ombra
La conseguenza numero uno è che il calciatore diventerà vegetariano. Quella ben più importante, è che in campo non tornerà più lo stesso. Nonostante il grande rapporto con Mourinho – che a fine stagione gli terrà da parte la medaglia per la vittoria della Premier – i Blues lo cederanno subito al Wolfsburg, dove vivrà un ultimo sussulto su alti livelli (12 gol e secondo posto in Bundes nel 2015/16). Ma quel corpo da ala sinistra rapida e potente, scoppiato nel Bayer Leverkusen e da 22 centri con la maglia della nazionale in 57 presenze, comincia a chiedere il conto.
Seguirà un biennio nel Borussia Dortmund. Qui gli eroi del Maracanà (in rosa c'è anche Gotze) saranno oscurati da Aubameyang e Dembelé. E vedranno capitolare la loro Germania da casa, quando la Corea eliminerà i campioni del mondo ai gironi di Russia 2018. Un ciclo che si chiude.
Inizia il giro di prestiti. Parentesi con retrocessione al Fulham, poi proprio la Russia – a Mosca con lo Spartak – sarà l'ultima tappa della carriera di Schurrle. Tanti dubbi già in autunno, il lockdown potrebbe non aver aiutato, inutili gli sforzi del Benevento. La sua ultima partita rimane il ko casalingo contro il Rostov, lo scorso 8 dicembre. Era già finita da un pezzo.