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Allegri: “È un vantaggio non giocare le coppe? Gli ultimi anni della Juventus dimostrano altro”

Le parole dell’allenatore della Juventus Massimiliano Allegri alla vigilia della sfida contro il Milan

Alla vigilia della partita contro il Milan l’allenatore della Juventus Massimiliano Allegri ha presentato il match in conferenza stampa.

 

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Juventus, la conferenza stampa di Allegri

L’allenatore bianconero ha aperto la conferenza analizzando la fiducia dopo la conquista della finale di Coppa Italia: “Domani è sempre Juventus-Milan, si tratta di una partita bella e importante, entusiasmante da giocare. E’ uno scontro diretto contro una squadra forte, ben allenata e con giocatori di valore. Raggiungere la finale di Coppa Italia ci ha fatto conquistare una piccola parte del nostro obiettivo”. 

 

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 Allegri ha proseguito con una considerazione sul calcio italiano: “Bremer ha avuto un problemino a Cagliari ma sta bene, domani saremo pronti per fare una bella partita. Stadium sold out? Credo che il calcio italiano possa continuare a crescere, basta avere idee chiare per farlo e prendere decisioni importanti dall’alto per migliorare il sistema. Abbiamo due squadre in semifinale di Europa League, una squadra come l’Inter che è arrivata in finale di Champions lo scorso anno, le altre che hanno fatto bene in Conference, noi lo scorso anno abbiamo vissuto un bel percorso in Europa. Non possiamo sederci ma continuare a lavorare immaginando il calcio che sarà tra cinque o sei anni”

 

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 Massimiliano Allegri ha continuato parlando di quello che manca per raggiungere l’Inter e degli obiettivi da raggiungere con la Juventus: “Cosa manca per raggiungere il livello dell’Inter? Faccio l’allenatore, non il direttore. Noi non abbiamo ancora raggiunto un obiettivo importante come quello della Champions. Quando dicevo io che era nettamente la squadra più forte nessuno ci credeva, venivo preso per matto. Ci permetterebbe di prendere parte alla competizione, alla Supercoppa europa, al mondiale per club. Inoltre c’è anche l’aspetto economico per il club. Per questi motivi dobbiamo essere bravi e concentrati nel cercare di tornare alla vittoria contro il Milan e raggiungere l’obiettivo. Chiesa o Yildiz? Stanno bene entrambi. Valuterò domani. Federico a Roma ha fatto una buona partita mettendosi a disposizione della squadra, può sempre avere una soluzione importante anche in un momento statico della partita”.

 

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Successivamente, l’allenatore bianconero ha parlato del lavoro di Gasperini con l’Atalanta e di Vlahovic: “Gasperini sta facendo un lavoro importante a Bergamo, con una società importante dietro. I risultati che stanno raggiungendo lo dimostrano. Attestati di stima dei calciatori? Con i ragazzi ho un bellissimo rapporto, sono degli ottimi professionisti e dei giocatori che tengono alla maglia. Tutti insieme vogliamo prenderci i nostri obiettivi. È normale che Dusan ambisca al pallone d’oro, ognuno di noi deve avere l’ambizione di ottenere il massimo per migliorare. Sta trovando il suo equilibrio interiore, deve cercare di rimanere sempre dentro la partita. In questo è cresciuto molto”. 

 

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 Infine, Allegri ha concluso la conferenza parlando di una possibile vittoria della Coppa Italia e dell’importanza di giocare la Champions League: “Vittoria della Coppa Italia? Non parlo delle mie imprese, ma delle imprese di una squadra e una società forte. Quando siamo alla Juventus tutti devono avere l’ambizione di ottenere il massimo e vincere. Se ci sono altri più bravi dobbiamo riconoscere la qualità e migliorare. Nel calcio italiano di oggi l’importante è giocare la Champions. A livello economico sposta il bilancio di una società. Se noi riuscissimo ad arrivare in Champions quest’anno sarebbe una buona annata. Sono il primo a cui piace vincere, ma noi dobbiamo arrivare a quello che ci ha chiesto la società a inizio stagione. Vantaggio non giocare le coppe? La Juventus per cinque anni ha vinto cinque scudetti, ha giocato due finali di Champions, vinto le Coppe Italia e moltissimi trofei giocando cinquantasette partite. All’inizio il direttore Marotta, a cui faccio i complimenti per lo scudetto, doveva dire questo, è normale, ma i fatti dimostrano altro“.