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Lautaro e il minuto di Pio: l’Inter saluta da capolista il 2025

Lautaro Martinez (crediti: Andrea Rosito)

Vittoria di misura a Bergamo e controsorpasso: i nerazzurri superano l’Atalanta e mantengono il primo posto.

Vittoria di carattere e maturità e primo posto: l’Inter saluta il 2025 con un sorriso. I nerazzurri rispondono al Milan, vittorioso a mezzogiorno contro l’Hellas Verona, e al Napoli, che ha sconfitto la Cremonese nel pomeriggio, e manda un segnale al campionato. Anche se, forse, il segnale più importante lo manda soprattutto a sé stessa.

La squadra di Chivu, infatti, era chiamata al compito più difficile: giocare dopo le dirette inseguitrici e ottenere i tre punti in una trasferta ostica come quella di Bergamo. E doveva farlo dopo la delusione, e le conseguenti critiche, della Supercoppa Italiana, dimostrando di riuscire a fare risultato anche contro una big.

Quella dell’Inter è stata una prestazione di spessore e personalità, capace di sfruttare un errore dell’avversario. Si decide tutto 65′ quando una disattenzione in disimpegno di Kolasinac favorisce l’assist di Pio per Lautaro. Dopo l’occasione sprecata ne primo tempo, l’argentino non sbaglia e corre a esultare sotto lo spicchio di tifosi interisti.

Ed ecco la novità. La si legge in quei due nomi che hanno confezionato la rete. Esposito e Martinez. Un po’ come a Genova.  I due si trovano, e si trovano bene. Nel primo tempo Thuram aveva fatto esultare il popolo nerazzurro. Un grido strozzato in gol dall’intervento del VAR. Ci ha pensato il capitano con l’aiuto del numero 94 a consegnare l’ultimo regalo di questo 2026 al mondo Inter. La coppia funziona, chissà che non possa contornarsi e riempirsi di continuità nel prossimo anno. Anche se, come sappiamo, a Chivu piace alternare. I suoi attaccanti glielo permettono.

Inter, Francesco Pio Esposito (imago)

Il (quasi) minuto di Pio

Una nuova coppia? Si vedrà. Intanto, Chivu si gode l’intesa tra Lautaro Martinez e Pio Esposito. Un’intesa confermata da un semplice numero: il 3. 3 come gli assist di questa stagione collezionati dal giovane italiano. E indovinate a chi sono stati fatti tutti: sì, esatto, al suo capitano. Simili tra loro, nella fattura e nell’efficacia. Quello di oggi, forse, il più importante. Per l’importanza della sfida e del momento, per le difficoltà nel sbloccare la partita. Essere decisivi subentrando dalla panchina spesso è un compito arduo. Il numero 94 ce l’ha fatta in un minuto. Anzi, poco meno.

63.56, Pio Esposito entra in campo. 64.05 riparte il gioco. 64.40 arriva il vantaggio. Tutto grazie a un errore di Kolasinac, ma anche all’attenzione e alla prontezza del classe 2005, bravo ad approfittarne e servire Lautaro. Il numero 10 controlla e con un tocco anticipa Carnesecchi. 1-0 e abbraccio sotto la fetta di tifosi interisti giunti a Bergamo. Vero, è presto per parlare di un nuovo duo capace di farsi preferire alla Thu-La. Pio, però, continua a mettersi in mostra per abnegazione, qualità e atteggiamento. Merce rara per ragazzi della sua età. L’aveva cresciuto in Primavera, ora Chivu se lo gode tra i grandi. E lo fa da primo in classifica.

Cristian Chivu (Imago)

Ciao 2025

Il 2025 è stato un anno pieno di aspettative, tante non mantenute. Un anno di bellissime emozioni, vive e inaspettate speranze, forti e profonde delusioni. Un anno in cui il mondo Inter ha sfiorato il cielo, non riuscendo nell’impresa di afferrarlo e farlo diventare casa. Un campionato sfuggito, un sogno Champions sfumato dolorosamente. Una ripartenza da ricostruire.

Il 2025 è stato anche l’anno del cambiamento. Dopo le stagioni di Inzaghi, in panchina è arrivato Cristian Chivu. A lui il compito di risollevare gli animi di un gruppo disilluso, dare continuità all’eredità del passato e, al contempo, disegnare nuove prospettive portando innovazione. Manca un girone e poco più per sapere come andrà. Il 2025 sta finendo, l’ultima partita se n’è andata. L’Inter si riguarda indietro con rammarico e voglia di rivalsa. E lo fa da capolista.