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Albania, Sylvinho: “Arrivare ai playoff è già un traguardo ma da gennaio inizia un lavoro puntuale”

Albania, Sylvinho (imago) interna
Albania, Sylvinho (imago)

Dal mix di culture al sogno di un posto al prossimo Mondiale: Sylvinho ci racconta come sta vivendo questo storico momento l’Albania.

In Albania è già passato alla storia, manca solo un piccolo tassello per chiudere finalmente il puzzle più bello degli ultimi anni. Nel Paese regna l’entusiasmo di una Nazione che può davvero raggiungere il sogno del Mondiale. A raccontarci questo fermento è stato proprio il ct della Nazionale Sylvinho.

Dopo i tre punti che abbiamo ottenuto in Serbia le cose sono cambiate e la prima volta che siamo rientrati nel Paese ci hanno accolto con grande entusiasmo. Siamo contenti di mettere in risalto l’Albania da un punto di vista diverso: oltre al Paese e alle spiagge ora c’è anche il calcio”, ha esordito ai microfoni di gianlucadimarzio.com.

Un lungo percorso che ha richiesto pazienza e anche tanta dedizione: “È veramente una cosa molto bella nella mia vita guidare l’Albania. Ho una passione per il Paese, per la gente. Siamo lì da 3 anni e stiamo facendo un bel lavoro, io devo fare i complimenti a tutti i calciatori davvero. Arrivare per la prima volta a un playoff per il Mondiale è un grande traguardo. Poi ce la giocheremo praticamente tre mesi prima dell’inizio. Siamo contenti, però dobbiamo prepararci bene“.

Il ct dell’Albania non è spaventato e sa che può anche contare anche sulla varietà degli stili di gioco che portano i calciatori dai diversi campionati esteri: “È una squadra molto organizzata in campo devo dire. C’è qualcosa di europeo, è un mix. Abbiamo preso un po’ di possesso palla dal calcio spagnolo ma anche la pazzesca intensità del calcio britannico. Però io ho il Brasile nel sangue, sono un brasiliano anche come persona. Mi lascio andare e non mi fermo“.

Due chiacchiere e un caffè

Ma ora entriamo nel vivo della competizione con un formato totalmente nuovo che vedrà 48 squadre presenti: “Praticamente ci sono 12 gironi e in questi alcune squadre sono ai playoff. Da questa fase, che dobbiamo giocare noi ma anche Nazionali come Italia, Svezia, Polonia, vanno avanti solo in quattro. Ci saranno 16 nazionali in più rispetto al solito, quindi si giocherà in modo diverso. Non è semplice. La nostra forza sta anche nel convincere i calciatori che possiamo fare bene e prendere davvero la strada giusta“. Altro tema molto dibattuto è l’idea della sospensione del campionato o giornata di stage per giocare i playoff: “Non so dove possano trovare una data per metterci una partita, è molto difficile. In Albania abbiamo calciatori che arrivano da tutte le parti, dalla Corea, dall’Iran, ovunque. Non lo so, è una cosa che ancora non mi è chiara“. E tra un meccanismo e l’altro Sylvinho pensa alla preparazione per raggiungere il grande sogno.

Da qui a marzo inizia il periodo più impegnativo, le Nazionali dovranno infatti mantenersi in contatto con i propri calciatori. Ma come si può fare? “Ho il vantaggio di essere lì da un paio di anni e quando sono arrivato ho iniziato un percorso per conoscere i calciatori. Sono molto comunicativo, e infatti con Doriva e Pablo Zabaleta andremo nelle varie città per prenderci un bel caffè con i ragazzi e parlare un po’. In settimana si preparano per una partita, poi di solito giocano di domenica e io il martedì successivo sono lì. Siamo in ottimo rapporto con i calciatori ma anche con i club e da gennaio dobbiamo iniziare un lavoro molto puntuale. Pensiamo di fare visita a tre o quattro calciatori al massimo. Vogliamo vedere i ragazzi in campo perché è sempre un buon metodo“.

Medon Berisha, centrocampista del Lecce (imago) interno
Medon Berisha, centrocampista del Lecce (imago)

Sylvinho: “In Albania i giocatori della Serie A portano tanta tattica”

Come accennava Sylvinho i suoi giocatori sono sparsi per il mondo e alcuni di questi sono proprio in Italia. Ma quali valori possono portare in squadra i calciatori della nostra Serie A? “Il calcio italiano è un calcio duro, un campionato difficile. Ci sono tante componenti di tattica e di sviluppo fisico. Noi da tre anni stiamo facendo un bel percorso. Abbiamo visitato tanti calciatori in Italia. Sono ragazzi che imparano tantissimo. Giocano in un campionato importante e infatti si vede subito la loro crescita. Noi dovremmo ringraziare tutti i calciatori che stanno facendo un bellissimo lavoro“.

E infine uno sguardo al mercato, cercando di capire quali giocatori albanesi potrebbero essere protagonisti: “Mi piace un sacco vedere i calciatori che crescono. Abbiamo due giocatori che un anno e mezzo fa erano nella squadra under 21 e sono migliorati tanto. Uno di loro gioca a Lecce ed è Medon Berisha. L’ho portato all’Europeo del 2024 in Germania affinché facesse un po’ di esperienza. L’altro è Adrion Pajaziti che ora gioca in Croazia (Hajduk Spalato, ndr), prima era al Fulham e poi ha fatto un salto importante. Sono due calciatori diversi anche se sono entrambi centrocampisti. Io credo tantissimo in loro due, ce ne sono anche tanti altri, ma in questo momento i due calciatori che hanno fatto più progressi sono loro“. Tra qualche risata e l’altra non resta che aspettare l’arrivo della primavera. Solo allora scopriremo se l’Albania di Sylvinho potrà chiudere il proprio puzzle inserendo l’ultimo tassello mancante.

A cura di Cleris Ferrera, Nicolò Minerva, Mariapaola Trombetta e Lorenzo Bloise