Italia, Gattuso: “Sentire i tifosi che contestano la squadra non lo accetto, è una vergogna”

Le parole di Gennaro Gattuso al termine della sfida tra la Moldavia e la sua Italia, valida per la qualificazione ai prossimi Mondiali.
Termina sul 0-2 la sfida tra Moldavia e Italia valida per le qualificazioni al prossimo Mondiale. L’Italia porta a casa i tre punti grazie alle reti di Mancini e Pio Esposito.
Al termine della partita Gennaro Gattuso ha commentato la prestazione dei suoi ragazzi.
“Penso che non hanno mai tirato in porta. Se siete rimasti all’11-1 che ha fatto la Norvegia a questi qua non è un problema mio. Io sono molto soddisfatto“, ha esordito.
Ecco, di seguito, le dichiarazioni complete dell’allenatore italiano.
Italia, le parole di Gattuso
Il focus poi si è spostato sulle contestazioni dei tifosi: “Quello che ho sentito oggi è una vergogna (cori di contestazione dei tifosi, ndr). Mi amareggia? Sì. Non è il momento di dire ai giocatori di andare a lavorare perché la squadra sta combattendo in campo. Venire a giocare fuori casa e sentire i tifosi che contestano la squadra non lo accetto. Noi però sappiamo cosa dobbiamo fare“.
Gattuso ha continuato: “Noi abbiamo quell’obiettivo là e daremo la vita per raggiungerlo. Sappiamo che è difficile ma per il nostro calcio e la Nazione abbiamo bisogno di essere uniti e credere fortemente. Penso che fare 6 vittorie non sia mai successo. Spero che ci sia anche una vittoria contro la Norvegia perché così vorrà dire che siamo stati sfortunati con il regolamento“.
Italia, Gattuso: “Mettere 11 nuovi giocatori dal 1′ era rischioso”
L’allenatore italiano ha proseguito: “Mettere 11 giocatori nuovi giocatori dal primo era rischioso, pensavo che potevamo pure perderla e invece tanti complimenti. Scamacca ha preso minutaggio, Raspadori ha fatto bene. Sono state buone anche le sostituzioni“.
Infine ha concluso: “Nel ’94 c’erano due squadre africane. Adesso ce ne sono 8. Non è una polemica. Sono cambiati i tempi e le regole. Le difficoltà ci sono e lo sappiamo bene“.