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Como, Fabregas: “Dobbiamo goderci il momento senza perdere la fame”

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Cesc Fàbregas, allenatore Como

Le parole di Cesc Fabregas in conferenza stampa in vista di Como-Cagliari.

Settimo posto, tanti risultati positivi, una grande prestazione contro il Napoli: il Como è una delle immagini più positive di questa prima parte di stagione. L’obiettivo è chiaro: “Arrivare alla sosta con 20 punti. Il Cagliari è una squadra con una identità chiara, con giocatori veloci che possono fare male. Ha fatto una grande partita contro la Lazio. Se vogliamo rimanere in alto dobbiamo vincere, avere personalità, avere una mentalità forte“.

Davanti ci sarà Pisacane, suo ex compagno durante il corso a Coverciano: “Lo conosco bene, siamo molto amici. Abbiamo fatto il corso allenatori insieme. Felici lo conosco perché lo avevamo affrontato quando era alla FeralpiSalò. Palestra è stata una delle grandi sorprese del campionato, è fortissimo. Una squadra molto fisica, una di quelle più alte d’Europa. Dobbiamo essere bravi a portare la partita dove lo vogliamo“.

Poi lo spagnolo ha analizzato il momento che sta vivendo la sua squadra: “Siamo ancora all’inizio di stagione per me. La squadra ha avuto continuità nel gioco, crede in quello che facciamo. I ragazzi giovani continuano a mettersi in mostra. Valuto ogni giorno quello che mi danno. Ci sono sicuramente dei momenti in cui si può fare meglio. Ci sono alti e bassi, ma questo è il calcio. Si deve avere il tempo per tutto. Da quando abbiamo iniziato in questi due anni abbiamo lavorato su tanto. Ora vedo una squadra molto completa. Quello che mi manca e che sto iniziando a vedere è una squadra dominante. E questo significa anche trovare soluzioni diverse, modalità di attacco diverse, utilizzare diversamente i giocatori. Per questo c’è bisogno di tempo. Ed è la bellezza del calcio, il doversi adattare ai cambiamenti, trovare soluzioni diversi. Ora stiamo lavorando sul come arrivare in area“”.

Lasciando un piccolo spazio ai sogni: “Non c’è niente di impossibile nella vita e nel calcio, in positivo e in negativo. Nessuno avrebbe pensato a questa situazione della Fiorentina o alla vittoria del Leicester, è lo sport. Dobbiamo solo lavorare con umiltà assoluta“.

Cesc Fabregas, allenatore del Como (Imago)
Cesc Fabregas, allenatore del Como (Imago)

Fabregas: “Dobbiamo goderci il momento”

Viviamo in un mondo che corre veloce. Veloce come la crescita del Como in questi due anni: “Dobbiamo però stare attenti a non dimenticarci di chi siamo e di quello che abbiamo fatto. Siamo partiti da zero, è giusto ricordare quello che si è costruito“. Parole che vogliono essere un messaggio per tutti: squadra, tifosi, club, sé stesso. “Ricordo quando tenevo mio figlio neonato in braccio, l’altro giorno ha segnato il gol decisivo in semifinale qui a Como. Mi sono chiesto com’è stato possibile che il tempo sia passato così veloce. Bisogna apprezzare ciò che si ha senza perdere la voglia di mangiarsi il mondo. In estate il presidente e il direttore mi avevano parlato di altre squadra. Quando sono tornato a casa e mi sono confrontato con mia moglie, mi ha consigliato di valorizzare ciò che avevo e ciò che avevamo costruito. A volte si corre il rischio di pensare che l’erba del vicino sia più verde, ma non è sempre così. Quanti giocatori che sono andati via da qui stanno facendo meglio di quando erano a Como?“.

Fabregas si è poi concentrato su alcuni giocatori: “Kempf è a disposizione, ha recuperato. Aveva un po’ di paura, ma è a posto e può giocare con una fasciatura. Goldaniga deve operarsi. Ha fatto l’ultima parte della scorsa stagione giocando con un tendine sofferente. In estate abbiamo provato con una terapia, ma il dolore c’era ancora, con il rischio che il tendine si rompesse. Per cui abbiamo deciso che la soluzione migliore sia l’intervento. Resterà fuori per 2/3 mesi. Sergi Roberto tornerà dopo la sosta“. Sul ruolo di Diego Carlos nella squadra: “Lo conosco molto bene dai tempi di Siviglia. Era una squadra molto offensiva, con lui e Koundé a difendere. Un portento dal punto di vista fisico. E in Serie A ci sono tanti duelli e lui è molto forte. Ci dà molta esperienza, aiuta tanto i compagni giovani intorno a lui. Un ragazzo d’oro, umile che fa bene al gruppo“.

Morata e il possesso

Lo spagnolo si è detto soddisfatto del rendimento di Morata: “Mi sta piacendo, ci sta dando tanto. Alvaro è un giocatore che si sacrifica molto. Il rigore sbagliato? Si sentiva di calciarlo e ha fatto bene. Se li sbagliava Maradona, possono sbagliare tutti“.

Infine, un concetto che è immagine della sua filosofia: “Non ci sarà mai una partita in cui chiederò di non cercare il possesso palla. L’unica possibilità è in situazioni particolari, come i finali di gara quando gli avversari mettono molti attaccanti. Ma come concetto a livello generale, se perdo la palla la voglio recuperare il prima possibile