Napoli, Hojlund: “L’esordio al Maradona è stato speciale. Conte? Si preoccupa per il mio italiano”

Le parole dell’attaccante del Napoli, Rasmus Hojlund, sui suoi obiettivi personali e su quelli della squadra in una lunga intervista
Due partite in Serie A e un gol: così Hojlund ha cominciato la sua avventura con il Napoli di Antonio Conte.
Il danese è arrivato in azzurro negli ultimi giorni del calciomercato estivo dopo l’infortunio di Lukaku nell’amichevole contro l’Olympiacos.
Il classe 2002 si è trasferito con la formula del prestito a 6 milioni di euro e il diritto, che diventa obbligo in caso di qualificazione in Champions League, fissato a 44 milioni di euro.
Del suo passaggio al Napoli e degli obiettivi personali e di squadra Rasmus Hojlund ha parlato in una lunga intervista a La Repubblica.
Napoli, l’intervista di Hojlund
Hojlund ha cominciato l’intervista raccontando i suoi obiettivi: “Voglio diventare un attaccante che segna tanti gol. Negli ultimi anni sono migliorato molto nel mio ruolo. Penso di avere già delle qualità ma ho ancora tante cose da imparare“.
L’attaccante del Napoli ha poi continuato soffermandosi sul rapporto con Antonio Conte: “Sa che devo migliorare il mio italiano e me lo chiede in continuazione, preoccupato di farsi capire. ‘É chiaro? È chiaro?’: sono le parole che usa più spesso con me. Gli dico sempre di sì, ma se ho un dubbio chiedo ai compagni“.

“Sostituire Lukaku? Non tocca solo a me, ci sono altri attaccanti bravi come Lucca e Ambrosino”: le parole di Hojlund
Il danese ha parlato anche della pressione di sostituire Lukaku: “Non tocca solo a me, nel Napoli ci sono anche altri attaccanti bravi come Lucca e Ambrosino. E aspettiamo con ansia il ritorno di Romelu, da lui abbiamo tutti da imparare“.
Hojlund ha raccontato anche le emozioni dell’esordio al Maradona: “È stato speciale. Maradona è stato tra i più grandi calciatori di sempre e capisco che abbia un posto enorme nel cuore dei napoletani. Sono onorato di giocare nel suo stadio“.
Per concludere il centravanti danese ha svelato una sua scaramanzia: “Prima di entrare in campo guardo le stelle e prego per chiedere l’aiuto di mia nonna Bodil. È scomparsa sei anni fa. Invoco la sua guida e anche un po’ di fortuna”.