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Milan, Allegri: “Jashari out contro il Lecce. Rabiot? Ci sono affezionato ma è un giocatore dell’OM”

Allegri, allenatore Milan (IMAGO) interna
Allegri, allenatore Milan (IMAGO)

Le parole dell’allenatore del Milan in vista della prossima sfida di Serie A contro il Lecce

Il Milan è pronto a sfidare il Lecce nel match valido per la seconda giornata del campionato di Serie A: l’allenatore ha presentato la sfida in conferenza stampa.

Il match è fissato per il 29 agosto alle 20:45. Si giocherà allo stadio Via del Mare. “Il Lecce gioca un calcio veloce ed è una squadra molto organizzata” ha esordito Allegri.

L’allenatore dei rossoneri ha proseguito. “Lavorare con il mercato aperto? Gli ultimi giorni di mercato non mi impauriscono, ormai ci siamo abituati. Al mercato pensa la società, dobbiamo arrivare a marzo nelle migliori condizioni e in una buona posizione di classifica”.

Allegri ha aggiunto: “C’è rabbia per la sconfitta di sabato contro la Cremonese, continuiamo a lavorare. Gimenez è un buon giocatore, lo conosco da 20 giorni e ci aspettiamo molto da lui. Jashari salta la sfida contro il Lecce a causa di uno scontro di gioco con Gimenez”.

Santiago Gimenez (IMAGO)
Santiago Gimenez (IMAGO)

Milan, le parole di Allegri

L’allenatore del Milan ha proseguito. Se ho sentito Rabiot? No, da prima delle vacanze. Sono molto affezionato a lui, ma è un giocatore del Marsiglia. Non ho mai chiesto Vlahovic. Ho parlato di caratteristiche e delle varie situazioni che possiamo creare con giocatori con caratteristiche diverse. In qualche modo faremo”.

Allegri ha concluso parlando della sfida persa contro la Cremonese: “Abbiamo subito due cross dove eravamo posizionati in maniera giusta ma abbiamo subito gol perché sono stati fatti errori in quel momento lì. Col Bari, Maignan ha fatto due parate importanti. Vincere non significa che non ci siano delle problematiche. Con la Cremonese abbiamo sbagliato nelle circostanze dei gol ma difensivamente non avevamo l’idea di poter prendere gol. Col Bari abbiamo rischiato addirittura di più, ma il calcio è così”.