Rocchi: “Ci stiamo allenando per l’announcement. Interviste post partita? Se ci date l’Mvp…”

In occasione del raduno degli arbitri delle serie professionistiche, Gianluca Rocchi e alcuni esponenti della commissione hanno parlato delle novità per la prossima stagione
L’announcement, ovvero la possibilità di spiegare le decisioni VAR in campo allo stadio. Ma anche l’assistenza video a chiamata in Serie C e la possibilità di fare interviste post partita.
Tanti i temi toccati da Gianluca Rocchi, designatore della Can A e B e dai suoi colleghi al raduno degli arbitri delle serie professionistiche che si sta tenendo a Cascia.
“Announcement? Ci stiamo allenando in campo con delle casse. Vogliamo che la comunicazione sia uniforme e chiara“, ha spiegato l’ex arbitro.
Che ha poi detto sulle interviste post partita con una battuta: “Non mi piace questa proposta perché penso ci sia poca lucidità dopo una gara. Se all’arbitro verrà dato un premio quando è il migliore in campo allora noi inizieremo a parlare“.
Rocchi e non solo fanno il punto sulle novità degli arbitri
Sul tema del “Var Light” in Serie C, che permetterà agli allenatori di chiamare due volte a partita l’arbitro per rivedere le azioni ritenute viziate da episodi non corretti, il neo designatore della Can C Daniele Orsato ha detto: “Sarà un’altra opportunità per le panchine di comunicare con gli arbitri. Non parliamo di un’astronave, ma di un computer con un operatore che dovrà gestire le azioni da far rivedere. Gli allenatori saranno quindi come degli ufficiali di gara: per questo non vogliamo vedere più scene di protesta”.
Antonio Zappi, presidente dell’AIA, ha poi fatto il punto sulla riduzione dell’organico arbitrale: “È una decisione che punta a far emergere la qualità, condiviso con Rocchi per garantire numeri alti“. Per concludere con un pensiero sulla legge che ora equipara un arbitro a un pubblico ufficiale in caso di violenza: “Sulle 600mila gare arbitrate, i casi di violenza sono pochi. Non per minimizzare il problema, ma per far capire che non vogliamo che questa legge sia punitiva. Ma deterrente, in modo che la preoccupazione possa far sì che certi episodi non accadano più“.