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Leader silenzioso di chi sa cosa vuol dire “essere da Ajax”: Jorrel Hato, il nuovo tulipano del Chelsea

Ajax, Hato (Imago) interna
Ajax, Hato (Imago)

Dall’Ajax al Chelsea studiando Alaba: Jorrel Hato, l’ultima stellina del calcio Oranje.

Classe 2006, mancino naturale, cervello da veterano. Jorrel Hato non è solo l’ultimo talento proveniente dalla scuola Ajax, ma è già una certezza. A 17 anni è diventato capitano dell’Ajax in Europa, ha preso in mano la difesa con personalità giocando come se avesse in carriera oltre 300 presenze con i professionisti. Piede educato, testa alta, visione: è il centrale moderno che costruisce l’azione e che farebbe comodo alla maggior parte degli allenatori, in primis a Enzo Maresca che lo ha fortemente voluto nel suo Chelsea.

Hato, però, non è solo “promettente”: è strutturato, pronto, già adattabile a contesti tattici complessi come quello della Premier League. Difensore centrale? Sì. Terzino sinistro? Anche. Leader silenzioso, cresciuto in uno spogliatoio pieno di pressioni, con la maturità di chi sa cosa vuol dire “essere da Ajax”. Per il Chelsea di Maresca potrebbe rivelarsi la pedina chiave per una linea a tre moderna, pulita, pensata. Hato rappresenta il presente e soprattutto il futuro dei Blues, una squadra che storicamente ha spesso e volentieri fatto affidamento alla classe olandese.

Ma cosa accadeva nel mondo del calcio il 7 marzo 2006, data di nascita di Hato? Sembra passata un’eternità quando il Chelsea di José Mourinho era in testa alla Premier League con 15 punti di vantaggio sul Manchester United, mentre il Liverpool di Gerrard eliminava in Champions League il Barcellona di un giovanissimo Lionel Messi destinato a compiere grandi cose.

Farioli ha puntato fortemente su di lui nella passata stagione, ma dietro la crescita del classe 2006 c’è un percorso lungo che parte da lontano. Durante il suo percorso nell’Ajax Academy, diversi allenatori hanno avuto modo di lavorare su di lui, in particolare John Heitinga che lo ha promosso in prima squadra nel 2023. Pur non essendo un membro dello staff Ajax, Dolf Roks lo ha allenato durante l’infanzia allo Sparta Rotterdam così come Gery Vink e Michel Kreek, assistente nel periodo in cui Hato avanzava nelle file del Jong Ajax.

Duttilità e mancino educato: Jorrel Hato è l’ideale per il calcio di Maresca

Jorrel Hato ha tutte le caratteristiche per far parte del puzzle assemblato da Enzo Maresca. Nasce difensore centrale, ma all’occorrenza può tranquillamente ricoprire il ruolo di terzino sinistro. Perfetto in fase di costruzione, velocità e capacità di lettura. Tutti ingredienti che lo hanno reso un predestinato tanto da diventare il capitano più giovane della storia dell’Ajax.

Cosa può dare al Chelsea di Maresca? Sicuramente tante soluzioni. Ideale in un 4-3-3 o in un 3-5-2, precisamente come braccetto di sinistra. Un difensore moderno, raffinato tecnicamente e tatticamente flessibile che può offrire sin da subito qualità in costruzione. Nell’ultima stagione ha fatto registrare l’89% di precisione nei passaggi, ma è la conduzione palla il suo vero marchio di fabbrica: rapidità, freddezza e controllo sotto pressione che hanno contribuito alla rinascita della squadra con Farioli. Ha un ottimo senso della posizione, recupera bene grazie alla velocità ed è molto forte nell’uno contro uno.

Enzo Maresca (IMAGO)
Enzo Maresca, allenatore del Chelsea (Imago)

Gullit, Robben e adesso Hato: la tradizione olandese in casa Blues

Il binomio Chelsea-Olanda nasce da lontano, precisamente nel 1989 grazie a Ken Monkou, difensore centrale acquistato dal Den Haag. Era un’epoca in cui i calciatori olandesi in Inghilterra erano ancora pochi, e Monkou aprì la strada ad altri connazionali come Ruud Gullit ed Ed de Goey negli anni ’90. Più di 100 presenze con il Chelsea all’epoca guidato da Robert Campbell e un feeling con i tifosi che ancora oggi persiste.

Oltre a Monkou, però, ci sono stati altri olandesi che hanno lasciato il segno in quel di Stamford Bridge. Ruud Gullit arrivò al Chelsea nel 1995 e, oltre a giocare e vincere una FA Cup nel 1997, fu nominato anche allenatore. Indimenticabile anche il mancino di Arjen Robben, strappato alla concorrenza del Manchester United nel 2004. Dribbling e gol decisivi che hanno contribuito a due Premier League e una FA Cup. Spazio anche per Ed de Goey, portiere titolare dei Blues negli anni d’oro a fine anni ’90 e protagonista nelle vittorie della Coppa delle Coppe nel 1998 e la FA Cup nel 2000, Bolo Zenden e Jimmy Floyd Hasselbaink che ancora oggi è il miglior marcatore olandese nella storia della squadra con 69 gol in 136 partite di Premier League. A Jorrel Hato, adesso, il compito di far proseguire la tradizione Oranje in casa Chelsea.

A cura di Gerardo Guariglia