Filippo Mane: chi è il baby azzurro dell’U21 che gioca nel Borussia Dortmund

Chi è Filippo Mane, il giovane talento azzurro dell’U21 che potrebbe sbocciare in Germania
Un presente in Germania, origini senegalesi ma sangue da sempre azzurro. Questo l’identikit di Filippo Mane, difensore centrale classe 2005 del Borussia Dortmund, di cui da anni si parla come uno dei più interessanti del calcio italiano.
Eppure, l’Italia l’ha salutata nel 2022, quando lasciò la Primavera della Sampdoria, andando in quella del BVB, che anticipò tutti per prenderlo.
Di certo, non un addio al nostro Paese, dove lo si è rivisto spesso dalle parti di Coverciano. Con la nazionale è stato in Under 17 e Under 19 prima e in U21 con Baldini adesso.
Il suo nome, senza alcun dubbio, è tra quelli da segnarsi per il futuro.
Mané? No, Mane
Il cognome potrebbe trarre in inganno, ma non va confuso con quello del più famoso ex attaccante di Liverpool e Bayern Monaco. Nonostante la nazionalità in comune tra il padre e il campione senegalese, il nome del classe 2005 è Filippo Calixte Mane. Un accento venuto meno, a causa di un errore all’anagrafe all’arrivo del padre in Italia. Proprio in Italia, a Magenta, nasce Filippo.
Dal 2009 inizia a giocare a calcio nelle giovanili del Vela Mesero, squadra dilettantistica della periferia milanese, prima di passare da quelle di Novara e, dal 2019, Sampdoria. Con la Samp inizia a farsi notare dalle grandi squadre, giocando in Primavera da sotto età, mentre arrivano le prime convocazioni con l’Italia Under 17. Anche in questo caso, però, dimenticatevi Sadio Mané. Filippo diventa un difensore centrale roccioso, oggi alto 1,88. Caratteristiche fisiche a cui abbina anche buone doti tecniche. Nel gennaio 2022 se lo assicura il Borussia Dortmund, sempre attentissimo allo scouting.

L’avventura a Dortmund
In Germania vince subito l’equivalente del nostro campionato Primavera e assapora il calcio europeo in Youth League, nella quale gioca 12 partite in 3 anni. Alla sua quarta stagione in giallonero, quella in corso è la sua prima davvero a contatto con la prima squadra. Lo spazio è ancora poco, anche se alla prima giornata Kovac lo mette in campo dal primo minuto contro il St. Pauli.
L’esordio non è dei migliori: Mane viene espulso e il BVB pareggia, però la fiducia è ancora molta. La Champions League è un’altra opportunità di brillare, per convincere tutti di essere speciale. Dalle parti di Dortmund, dove qualche talento nell’ultimo decennio ha fatto strada, ci credono. Tanto da avergli fatto firmare a gennaio il primo contratto da professionista, blindandolo fino al 2028. E allora segnatevi il suo nome, perché molto presto potremmo vederlo in campo da protagonista.