Zangrillo: “Vogliamo rivoluzionare il Genoa. Mercato? Non mi compete”
Le parole di Zangrillo nella presentazione come nuovo presidente del Genoa
Ieri la prima al Ferraris del ‘suo’ Genoa, oggi le prime parole ufficiali: dalla Sala del Minor Consiglio di Palazzo Ducale a Genova, il nuovo presidente del club rossoblù si è presentato così alla stampa presente.
“Buongiorno a tutti, siamo qui a dare il benvenuto al nuovo presidente Zangrillo: un uomo che ha dedicato la vita alla scienza, gli ultimi 31 anni al San Raffaele, ma tutta la sua vita al Genoa”, le prime parole di Josh Wander della 777Partners a dare il benvenuto a Zangrillo.
Le parole di Zangrillo
A seguire, ha parlato il nuovo presidente del Genoa: “Grazie a Josh, è un grandissimo onore essere di fianco a lui: ringrazio lui e i partners per questo ruolo che mi è stato conferito e che cercherò di affrontare con serietà, trasparenza e impegno. Consapevole che siamo di fronte ad uno scenario straordinario, un progetto a medio lungo termine che ha intenzione di internazionalizzare il calcio a Genova partendo dal Genoa. Un progetto che deve essere coniugato così, una nuova esperienza”.
“Le grandi ambizioni di 777 sono quelle di non trascurare mai il mandato, quello di fare da link tra persone che non hanno conosciuto Genova e che hanno bisogno di interpreti del loro obiettivo molto ambizioso. Non sono preoccupato di quanto visto ieri, perché davanti abbiamo un progetto importante sul quale dobbiamo lavorare”.
“Serietà e pragmatismo per onorare il mandato”
“Il mio ruolo? Ho la fortuna di dormire molto poco, ieri abbiamo lavorato fino alle tre per il Genoa, coniugare i miei impegni vuoi dire essere pragmatici. Quali sono le caratteristiche che cercavo da tifoso in un presidente? Essere tifosi o può far perdere di vista i fondamentali: sono serietà, pragmatismo, avere una visione, cose fondamentali per onorare il mandato dato”
“Che consigli mi hanno dato i miei amici presidenti? Non ho sentito il bisogno di andare a cercare del Past presidente o dell’ex presidente del consiglio, che credo abbia cose più importanti di cui occuparsi. Proprio perché il mio voler essere autonomo mi garantisce una libertà d’azione per la quale Josh e i suoi amici mi hanno offerto la loro fiducia”.
“Qual è il mio primo ricordo da tifoso del Genoa? Ero bambino quando mi sono avvicinato alla squadra. Un giocatore preferito? Mi sento spesso con Diego Milito, che si è felicitato per questo mio nuovo ruolo. Poi ci sono altri giocatori che non voglio nominare per non fare torto ad altri, sono quelli che mi hanno accompagnato negli ultimi cinquant’anni”.
“Mercato? Non sarà il mio compito”
“Io non sono alla ricerca di un ruolo, di un mandato preciso: alla mia età, a 63 anni, avendo saputo interpretare tutte le sfaccettature di una nuova esperienza, diversificherò, non cercherò un ruolo specifico. Mercato? Se sarà chiesto il mio parere lo darò, ma non sarà il mio compito”.
“Siamo di fronte ad una rivoluzione”
“Cosa chiederebbe il tifoso Zangrillo al presidente Zangrillo? Quello che ha cercato di spiegare Josh lo sposo in pieno: siamo di fronte ad una rivoluzione. Probabilmente attraverseremo momenti difficili, nei quali avremo bisogno che il popolo Genoano creda ancora di più in noi, per creare una nuova esperienza. Quando ho incontrato la prima volta gli amici di 777Partners mi ha colpito che conoscessero di me ogni minimo dettaglio: loro cercano il meglio e l’obiettivo è cercare il meglio. Con questo non voglia dire che io lo sia – scherza Zangrillo – sembra di parlare con chi sa di scienza, si affidano ai dati”.
“Europa? Quando si lavora in un certo modo…”
“Alla luce dell’ambizione della proprietà e della visione è corretto pensare ad un Genoa nelle zone che valgono l’Europa? Posso dire che non è il mio ambito, ma posso dire che quando si lavora in un determinato modo i risultati arrivano”. “Abbiamo un programma a lungo termine e auspichiamo a dei risultati e arriveranno- gli fa eco Wander – ma siamo convinti che facendo le cose per tempo e fatte bene i risultati arriveranno: importante è attenersi con estrema coerenza al progetto intrapreso”.
“Sheva grande campione e persona eccezionale”
“Il campione che sogno di portare al Genoa? Dovessi impazzire e dire di voler portare Cristiano Ronaldo al Genoa so che non farei bene al Genoa: un campione da solo non fa nulla, sempre un progetto. Il profilo di un allenatore internazionale come Shevchenko risponde alla finalità del progetto intrapreso, avere un uomo che possa interpretare i filoni logici di un discorso completamente differente”. Sull’incontro con Shevchenko: “Le prime impressioni? È un grande campione, una persona eccezionale che ho conosciuto ai tempi del grande Milan: ci siamo visti e ci siamo abbracciati”.
Tornando al suo nuovo ruolo da Presidente. “Il mio coinvolgimento? Il bene del Genoa da parte mia è e sarà non essere coinvolto: io mi devo sforzare a non ragionare da tifoso. L’attaccamento a questi colori deve essere un ingrediente importantissimo che non mi deve fare andare oltre al mio perimetro d’azione. L’approccio che avremo? Io lavoro nel più grande ospedale italiano, da clinical chef di questo ospedale sono sempre alla ricerca dei medici, degli scienziati, dei ricercatori migliori e li cerco in tutto il mondo. È la stessa cosa che sta facendo Josh Wander con il Genoa, compatibilmente con le possibilità verrà preso il meglio in tutti i sensi”.