Viveva in Inghilterra e amava il Foggia: addio Luca, morto in campo a 14 anni
La morte di un ragazzino apre un’immensa voragine che risucchia sia il passato che il futuro. Sogni, speranze e desideri che si dissolvono… a volte all’improvviso, com’è successo a Luca Campanaro, 14enne scomparso durante una partita di calcio: il Bedgrove Dynamos, una squadra giovanile di Aylesbury, nel Buckinghamshire, di cui era portiere e capitano e dove negli anni ha dimostrato le sue doti calcistiche, sfidava il Harefield United.
Luca si era fatto male in uno scontro fortuito con un avversario e, subito dopo, era stato portato in elicottero al Royal Hospital di Londra, ma a nulla erano serviti i soccorsi. Giovane promessa del calcio inglese, un “gigante gentile” come lo definisce il papà “per questo era portiere”, fan del Tottenham ma super tifoso foggiano… Luca, nato in Inghilterra ma di origini proprio foggiane, e quella sua passione sconfinata per Foggia e il Foggia: l’estate non vedeva l’ora di tornare in Italia, in quella che era la sua seconda casa, Foggia, non solo per rivedere i suoi parenti, ma soprattutto per andare allo stadio Pino Zaccheria, in quella che era diventata sua tappa fissa.
I rossoneri li seguiva sempre, anche in Inghilterra: un grande tifoso con il sogno di diventare un calciatore. Una storia, quella raccontata dal padre Americo Campanaro, in una commovente lettera inviata al Foggia Calcio lo scorso 29 dicembre, in risposta alla vicinanza mostrata da parte dell’intero club rossonero.
“Grazie mille per il vostro messaggio, significa davvero molto per la mia famiglia e Luca sarebbe stato così felice. Lui amava Foggia, amava l’Italia. Tutta la nostra famiglia vive ancora a Foggia e a Castelluccio Valmaggiore che Luca visitava ogni estate, e poi andavamo sempre al Foggia Store e allo stadio. Lui seguiva i Satanelli ogni settimana qui nel Regno Unito, quindi vi assicuro che avevate un vero tifoso foggiano che gridava il vostro nome. Quando verrò il prossimo anno ad aprile e ad agosto, visiterò sicuramente lo stadio e poserò alcuni fiori per lui.
Grazie ancora dal profondo del mio cuore cordiali saluti, Americo Campanaro”.
A cura di Rebecca Zichella