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Viscidi, coordinatore naz. giovanili FIGC: “Allenatori, crediate nei giovani che non vi deluderanno”

Se la Nazionale maggiore punta al riscatto dopo l’esclusione dal Mondale e la sconfitta in amichevole contro l’Argentina, le giovanili azzurre invece vivono un momento ben più felice. A parte la sconfitta dell’Under20 ed il pareggio dell’Under21, nei giorni scorsi sono stati riportati solo risultati positivi e soddisfacenti: l’Under16 ha vinto 4-2 contro la Germania, l’Under17 era già qualificata per la fase finale dell’Europeo, l’Under18 ha vinto 3-1 contro l’Olanda davanti a 3mila spettatori e l’Under19 si è qualificata ieri per la fase finale del campionato europeo.

Insomma, i giovani azzurri non deludono. Anzi. E Maurizio Viscidi, coordinatore nazionale delle nazionali giovanili
maschili della FIGC, ha spiegato quale e quanto lavoro c’è dietro questi risultati: “E’ un bellissimo momento perché l’Under17 e 19 che fanno attività ufficiale
UEFA si sono qualificate. Un evento raro, è la seconda volta consecutiva ma prima di allora non accadeva da circa 10 anni, quindi siamo molto contenti. Quale
filosofia alle spalle di questi risultati? Fa parte di un percorso – le parole di Viscidi ai microfoni di SkySport -. Abbiamo un grande rapporto con i club. Abbiamo poi cercato di capire
velocemente il calcio internazionale e stiamo giocando un calcio più
propositivo, più offensivo. Salto troppo grande verso la Nazionale maggiore?
Il problema è l’inserimento nelle prime squadre. Gli allenatori, che
devono difendere il proprio posto si affidano a qualcuno di più
esperto, quindi i più giovani fanno fatica in quel momento.
Fino ai
19 anni abbiamo buoni risultati che però la Federazione del passato
non ne ha mai avuti, magari in Under21 sì. Adesso il processo di
maturazione sta andando bene ma resta questo gap soprattutto quando
escono dalla Primavera.
Il messaggio agli allenatore? Crediate nel
gioco e se lo fate, i giovani non vi deludono.
Quando gli dai un
compito loro lo applicano al 100 per cento dell’intensità e con
grande entusiasmo. Chiesa e Cutrone? Sono due sorprese diverse.
Cutrone è un grande piacere perché è partito dall’Under15 e fino
a poco tempo fa faceva con noi piccoli tornei nei paesi sperduti
d’Europa. Chiesa invece è entrato con noi nell’Under19 ha avuto una
maturazione un po’ più lenta. Quindi sono due percorsi diversi ma
due grandi soddisfazioni. I giocatori nati negli anni ’70 erano
campioni poi negli anni ’80 si è investito poco e si è passati dal
calcio di strada ad un calcio non più seguito, adesso dagli anni ’94-’95 c’è stata una maggior attenzione per il lavoro dei settori
giovanili. Anche se con un’invasione di stranieri, ma speriamo che i
nostri direttori sportivi e società investano sui nostri ragazzi che
sono bravi”.