Virtus Francavilla, Sarao e Pino: storia di una ricetta che funziona
La Virtus Francavilla giocherà i playoff nel girone C di serie C. Ormai non fa più notizia, anche se si parla di una società che è appena al terzo campionato professionistico della propria storia. Eppure a Francavilla Fontana, in provincia di Brindisi, agli spareggi promozione ci hanno fatto la bocca. Anche quando il campionato li vedeva costantemente nella parte destra della classifica, come successo per tutto il 2018, e l'obiettivo sembrava lontano.
Il futuro ora fa rima con il sorriso: il sesto posto – posizione che consentirà di disputare la prima gara dei playoff tra le mura amiche – è la certezza, la quinta posizione un traguardo raggiungibile in caso di vittoria a Castellammare sul campo della già promossa Juve Stabia. E dopo quello dei giorni scorsi per il direttore sportivo Fernandez, è arrivato anche il rinnovo annuale per mister Bruno Trocini.
SARAO DA RECORD: “SE SUCCEDE, TATUAGGIO PER TUTTI”
Radici in Lombardia, una carriera spesa al Nord fino alla prima esperienza dall'altro lato dell'Italia: Catanzaro, anno 2016. Da allora, il Sud ("Qui si sta bene, magari ci vivrò anche dopo la carriera da calciatore”) e Manuel Sarao fanno coppia fissa. In Puglia è arrivato a Monopoli, in estate è approdato alla Virtus Francavila, in inverno e primavera ha costruito il suo record di gol stagionali.
Sono 11 in 33 partite, mai così in alto in carriera. "Sono contento, ma non a livello personale quanto perché hanno portato punti. Il più bello? Quello dell'andata a Matera in rovesciata, poi quello al volo contro il Catania ha un posto speciale nella mia galleria dei ricordi. ” ammette a Gianlucadimarzio.com.
Altruista fuori, votato al sacrificio in campo: “Mi piace molto lavorare per la squadra, il rispetto dei compagni mi fa star bene”. Quest'anno però sta raccogliendo più frutti del solito. Segno anche che il rapporto con il suo mental coach rende: "Sta dando i suoi frutti il lavoro che svolgiamo insieme. Ora pensiamo a domenica, poi lavoreremo per i playoff”.
Con ambizione, una qualità che ormai scorre nelle vene della Virtus: “C'è una società sana, seria, con dei progetti che hanno delle ambizioni" Nell'inversione di tendenza della Virtus, partita con il piede sbagliato, c'è anche la mano di mister Trocini: "Giochiamo più alti e più aggressivi, è un allenatore preparato che ti fa stare bene. Anche prima c'era il gioco, siamo diventati più quadrati. Badiamo più al sodo".
Come in famiglia, dove “Non si parla di calcio, ne parliamo già tanto al campo”. Per gli affetti sono anche i suoi tatuaggi: "Ne ho tanti, nessuno è dedicato al calcio. Sono dedicati alla famiglia e al mio passato. In caso di promozione? Dovesse mai succedere, faremo un tatuaggio tutti insieme con i compagni di squadra”. Con la B, sfiorata nel 2013 a Carpi. "Io ci spero ancora e spero che questo percorso che ho iniziato dalla Promozione mi possa aiutare a salire almeno di un altro gradino per provare questa esperienza importante. E' ovvio che tutto passa da questi playoff”.
PINO, IL LIBRO PARLANTE DELLA VIRTUS: "VOGLIO LE 100 PRESENZE QUI"
"Per fortuna lui e Partipilo ce li ho come compagni di squadra, altrimenti marcarli sarebbe tosto come in ogni allenamento". Lui è Sarao, chi racconta è Stefano Pino. Difensore e profondo conoscitore dell'ambiente Virtus. "Ci manca l'ultima partita, ma siamo già sicuri del sesto posto che è un grandissimo traguardo. Ci giochiamo i playoff come tutti gli altri anni, con quella spensieratezza che non può che farti bene. Non abbiamo nulla da perdere".
A soli 23 anni, il difensore è il libro parlante della Virtus: ha vissuto la promozione tra i pro ed è stato un tassello importante della difesa negli ultimi tre campionati. Le sue parole sono quelle di chi non ha ancora dimenticato l'eliminazione del 2017 per mano del Livorno, al secondo turno: "Sicuramente è la partita che mi brucia di più – ammette a Gianlucadimarzio.com – abbiamo giocato bene sia in casa che al Picchi e siamo andati fuori tra gli applausi del loro pubblico".
Orgoglio misto ai ricordi. Individuando il segreto di una squadra che a dicembre era nelle zone basse della classifica e grazie a un grande girone di ritorno prenderà parte agli spareggi promozione. "All'inizio non ci girava, eravamo appannati come invece magari capita a metà stagione – spiega – il cambio di allenatore ci ha dato uno stimolo in più e poi la fiducia cresce con i risultati. Ma avevamo consapevolezza dei nostri mezzi sin dall'inizio dell'anno, anche perché altrimenti una rimonta del genere non la fai mica".
La Virtus l'ha fatta, nonostante Francavilla sia solo nel nome. Complice l'indisponibilità dello stadio di casa, da due anni si gioca al Fanuzzi di Brindisi. "Ci manca quella bolgia – ammette Pino – poi credo che Francavilla sia la piazza ideale per lavorare bene, anche per i giovani. Pensate a quanto è cresciuto quest'anno Folorunsho, sta giocando una stagione incredibile".
Presidente e staff sono sempre equilibrati, non c'è mai un eccesso di pressione". E con il nuovo stadio "sarà ancora meglio". L'album dei ricordi scorre: "Le partite più belle qui? Le due vittorie al 95' contro il Catania, due anni fa e in questa stagione". Parla del passato, ma guarda al futuro "Ho un altro anno di contratto, ma diventare una bandiera di questa squadra mi piacerebbe, non lo nascondo. Voglio arrivare alle 100 presenze in biancoazzurro, me ne mancano una decina (sarebbero 12 escludendo i playoff, ndr). Poi tutto può succedere".
Anche che Stefano faccia gol, un evento mai visto a Francavilla dal suo arrivo: "Non so perché, ma davvero con il gol ho zero affinità – sorride – vorrei provare questa gioia. Anzi, faccio una promessa. Al primo gol, pizza per tutti i compagni e lo staff". Il sogno, per chi è cresciuto a Lecce in campo e fuori, è facile da individuare: "Promozione del Lecce in Serie A e il nostro arrivo in fondo alla corsa playoff. Sarebbe fantastico".