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Viaggio dentro lo StarHotels: volti, trattative e retroscena dell’ultimo giorno di calciomercato

L’abitudine, a volte, gioca brutti scherzi e chissà ieri in quanti avranno almeno inizialmente pensato di fare il solito percorso. M2 linea verde, fermata Porta Garibaldi, poi su per gli scalini e questa volta… niente Ata Hotel. Il luogo dei sogni del calciomercato quest’anno è un altro: StarHotels, Rogoredo, pochi chilometri dall’Aeroporto di Linate. E allora via, altra corsa in Metropolitana (Linea gialla, in questo caso) o treno e nuovo viaggio che inizia. Un viaggio speciale, quello delle ultime 24 ore di trattative.

Il mercato ha orari strani, molto diversi da quelli comuni. Va a cena tardissimo, non dorme quasi mai. A volte sono necessari pochi minuti per chiudere un’operazione, altre volte non bastano settimane e settimane di trattative per arrivare alla fumata bianca. E l’affare sfuma, magari proprio sul filo del rasoio. Il riferimento a Witsel non è assolutamente casuale. Storie di mercato: avvincenti, imprevedibili. Pazzesche.

Un flusso continuo di telefonate, trattative, strategie, accordi raggiunti quando tutti (o quasi) dormono (o dovrebbero farlo): l’agente di Valdifiori, Mario Giuffredi, ad esempio trova l’intesa totale con il Torino quando l’orologio fa segnare le 4 del mattino. Buonanotte col mercato.


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Han Wei Chen

Il buongiorno, giusto qualche ora dopo, arriva dallo StarHotels di Rogoredo. Nuove strutture, solite emozioni, corridoi che già di buon ora si riempiono. Volti noti, altri nuovi che però non passano inosservati. È il caso di Han Wei Chen, procuratore e intermediario di un gruppo di investitori cinesi. Trent’anni scarsi, inglese perfetto e uno spagnolo fluente. In italiano però si fa già capire bene: è arrivato qui per respirare l’atmosfera del mercato, capire come funziona questo mondo, con orgoglio sottolinea come è l’unico cinese accreditato allo StarHotels. Il futuro è oggi.


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Luca Toni

E corre veloce, così come le idee di procuratori e dirigenti che ancora devono sistemare la squadra. Ritocchi last minute già programmati, altri dettati da necessità dell’ultimo minuto o quasi. Quando intorno alle 11:30 dall’ingresso principale arriva lo stato maggiore del Bologna si capisce subito che non si tratta di una semplice visita di cortesia: il malore dei giorni scorsi di Mirante (in bocca al lupo!) richiede nuovi accertamenti, poche ore e arriva Gomis. La ciliegina sulla torta rossoblù arriva però allo scadere, quando il countdown del mercato fa segnare -2 minuti: affare fatto col Verona per Viviani, trattativa chiusa con l’ok di Luca Toni al primo mercato da dirigente.

Nel mezzo, ore e ore di sorrisi, baci, abbracci, colloqui e (anche) arrabbiature. C’è chi come il Ds della Spal, Vagnati, è sereno e gusta il proprio caffè senza fretta: l’ultimo acquisto, Del Grosso, lo ha chiuso proprio all’alba dell’ultimo giorno di mercato; chi invece come Peppe Di Bari prova per tutta la giornata a regalare un nuovo attaccante al suo Foggia. Stesso discorso per il Ds del Palermo Faggiano. Tessere di un puzzle che alla fine non si incastrano, nulla da fare.


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Donato di Campli e ds Ascoli Giaretta

Giro veloce nei corridoi, salette sempre più affollate. In una, per ore, discutono il ds dell’Ascoli Giaretta e Donato Di Campli: argomento, Favilli. Contatti sempre più fitti, corse in ascensore, ma l’affare non si sblocca fino alla tarda serata: l’arrivo del l’attaccante ex Juventus è il ‘segnale’ giusto, firma sul contratto e affare concluso. Con un epilogo diverso rispetto all’altra spy story dell’estate, quella che avrebbe dovuto portare Icardi al Napoli: nei corridoi dello StarHotels gira un signore tranquillo e dai modi estremamente garbati, si chiama Letterio Pino ed è stato il braccio destro di Wanda Nara nella lunga telenovela estiva che ha visto protagonista Maurito.


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Letterio Pino

Storie di mercato. Che per qualcuno (tra svincolati e operazioni solo rimandate a gennaio) è ancora aperto. Telefoni che continuano a squillare, idee e trattative che ripartono. Con le solite certezze di sempre: il calciomercato ha orari strani e, soprattutto, non si ferma mai.