Verso Avellino-Bari, l’ex Di Cesare: “Camplone simile a Zeman. Meritiamo di più”
18 presenze e una rete, nove reti incassate dalla difesa del Bari in sette sue assenze. Valerio Di Cesare è il leader della retroguardia biancorossa, chiamata a tornare sulla retta via dopo le sei reti al passivo tra Pescara e Crotone, partite in cui De Luca e compagni hanno raccolto applausi e zero punti. All’orizzonte c’è Avellino, trasferta complicata che il 33enne romano vive da ex, avendo collezionato 11 presenze nel 2004 con gli irpini in B:
“Non sento particolarmente questa partita, in un momento così importante bisogna vincere. Stiamo facendo bene e non stiamo raccogliendo quanto meritiamo. E’ stata un’esperienza importante, c’era Zeman come allenatore ed è stato davvero un piacere conoscerlo, anche se in fase difensiva con le sue squadre fai fatica, gli attaccanti si divertono e i difensori meno. Dietro sei più scoperto. Più offensivo il gioco di Zeman o quello di Camplone? Direi il primo, ma anche il mister oggi ci chiede di essere propositivi, giocare il pallone e fare una rete in più dell’avversario”. Con l’Avellino ha incrociato il Bari nell’ultima vittoria dei galletti in Campania: terminò 1-2 con le reti di Spinesi (doppietta) e Kutuzov: “Non ricordo quella partita, è passato tanto tempo…” ci scherza su.
Chi non scherza è la classifica, che vede il Bari quinto con 39 punti, a -8 dal Pescara terzo: “Siamo a otto punti, loro sono forti e lo hanno dimostrato: noi dobbiamo vincere quasi tutte le partite, come ha detto Oddo”. La ricetta per la ripartenza è tracciata: “Dobbiamo giocare come abbiamo fatto nelle ultime due partite: nell’ultima trasferta a Pescara gli abbiamo concesso 30 minuti, ma questo è un malvezzo che dobbiamo migliorare necessariamente”. Al “Partenio-Lombardi” potrebbero vedersi dal 1’ Dezi e Cissokho, due degli innesti del calciomercato invernale: “Si sono inseriti tutti bene-li accoglie Di Cesare-sono determinati e sanno quanto conta questa maglia”. Maglia che però si è dimostrata sin qui grande con le piccole e piccola con le grandi, con 8 punti raccolti negli scontri diretti con le formazioni comprese tra il primo e l’ottavo posto.
Di Cesare non è d’accordo: “Se vado a guardare le partite giocate contro le prime sette, è stata giusta solo la sconfitta di Crotone. Negli altri casi abbiamo giocato alla grande, ma meritavamo qualcosina in più. Dimostriamolo a partire da sabato ad Avellino”.