“Tifosi, rinnamoriamoci insieme!”, il dt Molinaro: “Venezia pronto a ripartire, le aspettative sono alte”
La nostra intervista a Cristian Molinaro, direttore dell’area tecnica del Venezia, pronto a ripartire dalla Serie B
Ripartire. Con idee, ambizione e determinazione. La retrocessione di anno scorso è una ferita ancora aperta (e non potrebbe essere altrimenti), che solo tempo e risultati potranno richiudere. Il futuro, però, è già qui. Nel weekend si ricomincia. Nel bel mezzo, un mare (metafora necessaria) di cambiamenti. L’arrivo di Ivan Javorcic, un allenatore in grande ascesa, in panchina e molti volti nuovi. Un mix tra giovani europei di belle speranze ed elementi di categoria come Zampano e Novakovich. Venezia si prepara così all’inizio di una nuova era…
Nuova, in tutti i sensi. Gli addii di Collauto e Poggi, la designazione di Cristian Molinaro a direttore dell’area tecnica. Dal campo alla… scrivania! Tutto in pochi mesi. Un salto non certo nel buio per Molinaro, che pensieri e logiche da dirigente, stante anche la lunga e prestigiosa carriera, li ha sempre avuti… “E cominciare questo percorso proprio qui, in questa città, mi rende davvero orgoglioso! L’anno scorso in Serie A tanti miei ex compagni di Juve, Torino ecc. quando venivano a giocare al Penzo mi fermavano per parlarmi dello splendore di questa città e di questo stadio. Venezia non ha bisogno di molte descrizioni, dobbiamo esser bravi noi nel ricreare la magia della città anche nel calcio…”.
Una magia durata troppo poco. Qui, dove tutto sembra clamorosamente eterno… “E’ inutile nascondere quanto ci abbia fatto male la retrocessione di anno scorso! Ci ha anche lasciato diversi strascichi tra calciatori che sono andati via e altri che, verosimilmente, non vogliono star più qui. Noi – spiega Molinaro – dobbiamo essere focalizzato solo sul concetto di ripartenza. Abbiamo preso un ottimo allenatore come Javorcic, che ha un carisma naturale e soprattutto è una persona di uno spessore, anche culturale, raro nel mondo del calcio e poi stiamo lavorando per completare la rosa, ricreando nello spogliatoio uno zoccolo duro con calciatori che si identifichino appieno con Venezia, in una concezione non solo calcistica…”.
Scelte forti. Via i vari Henry, Nani, Lezzerini, Peretz. Dentro Joronen, Zampano, Novakovich, Pierini più profili europei quali Wisniewski, Andersen, Connoly… “L’idea di fondo è molto chiara. Abbinare calciatori che già hanno un’esperienza importante in Serie B a giovani di prospettiva. Creare un melting pot. Crediamo molto nell’interscambio culturale, anche perché i giovani che arrivano dai vari campionati europei non vengono acquistati così, tanto per… Basti pensare, in tal senso, a Busio e Tessmann, due calciatori che hanno fatto bene anche in Serie A. Ormai – racconta Molinaro – anche il mercato è globalizzato e sarebbe davvero riduttivo guardare solo all’Italia. Ci sono tanti talenti in giro per il mondo e bisogna avere una mentalità aperta, ormai non esistono più barriere… Poi certo, è chiaro che essendo ragazzi molto giovani, che vengono da tutt’altra formazione culturale, serve dare loro del tempo. E noi, in quest’ottica, abbiamo deciso di creare una base ‘italiana’ proprio per accelerare questo percorso di adattamento. Ma questo è un elemento fondamentale, il calciomercato, così come tutti gli altri aspetti della società, è cambiato. Vedete anche Lucca che è andato all’Ajax…”.
Un Venezia multiculturale, in omaggio anche alla storia della città. Che attende, ferita, l’occasione giusta per re-innamorarsi… “Con i tifosi ci sono stati momenti non facili e la loro delusione per l’anno scorso è più che legittima. Ma credetemi, noi tutti, a partire dalla proprietà, abbiamo quale obiettivo principale quello di rinsaldare il rapporto con loro. Per noi è fondamentale ricreare quel legame che due stagioni fa ci ha spinto verso la Serie A. E’ la base di tutto, ancor prima dei risultati, anche se ovviamente le due cose sono interconnesse…”.
E una città ambiziosa come Venezia non può non esser tale anche sotto il profilo calcistico… “Assolutamente sì! Abbiamo giocatori forti e un altro paio, importanti, soprattutto in attacco, ne arriveranno prima della fine del calciomercato. La società ha investito molto, a partire dal centro sportivo e ha tutta l’intenzione di continuare a farlo. Sarà una Serie B difficile, ma noi siamo il Venezia e le aspettative sono alte anche da parte nostra…”.
Il passato, d’altronde, non si cancella. Bello o brutto che sia. Ma il futuro è già qui. A portata di idee e ambizioni. Perché a Venezia tutto scorre, tranne quell’inconfondibile aria incantata che la avvolge. Quella stessa che, si spera, possa tornare a illuminare anche l’Isola di Sant’Elena…