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Ronaldo: “Valladolid? Voglio migliorare il club, ma non resterò per sempre”

Passato, presente e futuro. Sono tanti i temi toccati da Ronaldo il Fenomeno in una lunga intervista rilasciata a Sport Illustrated. Nel 2018 è iniziata una nuova sfida per lui, acquisendo il pacchetto di maggioranza del Valladolid, club che quest'anno si trova al 16° posto nella Liga. "Ho vissuto tutta la mia vita a giocare a calcio, è quello che voglio fare e quello che so come fare. Per questo motivo ho comprato una squadra" ammette Ronaldo.

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"Siamo una squadra di prima divisione, ma non abbiamo l'infrastruttura di cui crediamo di aver bisogno – spiega – Quindi dobbiamo creare una struttura di allenamento per il club, per la prima squadra, per il settore giovanile. Voglio essere vicino ai giocatori e vedere di cosa hanno bisogno, ma cerco di non avvicinarmi troppo, di stare al mio posto. Non voglio essere il presidente che dice «voglio questo e quello»". Lo sguardo, però, è rivolto anche al futuro e le idee di Ronaldo sono chiare: "Non rimarrò qui per sempre perché ho altri piani per il futuro nella mia mente, ma è troppo presto per parlarne. Voglio rendere questo club migliore e più grande rispetto a quando l'ho acquistato. Dopodiché, vediamo. Per ora dobbiamo continuare a lavorare per mantenere il club in Liga".

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"I gol più belli della mia carriera contro la Germania"

Ronaldo ha parlato anche del suo passato da calciatore, non nascondendo di voler tornare in campo per divertimento: "Nella mia testa, penso di poterlo ancora fare. Quando qualcuno mi dà la palla due metri sopra di me, però, la mia testa crede di poterci arrivare ma in realtà non posso. A volte ci sono delle belle partite tra leggende e vorrei farne parte. Non mi interessa davvero se la gente mi ricorda come Fat Ronaldo o Ronaldo Fenomeno. Ho fatto del mio meglio in tutto ciò che potevo. È stata una grande carriera e ora ne ho iniziata una nuova. E voglio essere il migliore anche in quella carriera".

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L'ex attaccante brasiliano ha parlato anche dei gol più belli della sua carriera: "Amo tutti i miei gol, sono come i miei bambini. I preferiti sono i due nella finale del Mondiale 2002. Non sono i più belli, ma i più importanti. Due anni prima nessuno credeva che avrei potuto giocare di nuovo a calcio. Sono stato il capocannoniere e abbiamo vinto la Coppa del Mondo. Questi due gol rappresentano la mia grande battaglia per due anni".