‘Uno Squalo alla conquista delle Fiandre’. Beveren, Forte e quei gol (solo) decisivi…
Ciak, si gira. Ambientazione suggestiva, fiabesca, anche un po’ romantica: le Fiandre, parte nord del Belgio. Beveren, dieci minuti da Antwerpen (alias Anversa). Il titolo? ‘Uno Squalo alla conquista dei Fiamminghi…’. Anzi, lo Squalo: ‘The Shark’, perché da queste parti parlan tutti inglese a menadito. Da Roma a Bruxelles, poi in treno fino ad Anversa con scalo a Beveren: il percorso, Francesco Forte, attaccante classe '93, lo ha ormai imparato a memoria.
L’altro percorso, quello calcistico, è assai virtuoso: sette gol (tra regular season e playoff) e tre assist con il Waasland-Beveren (Serie A belga, Jupiler Pro League per essere precisi). Quindicesimo posto in stagione e ora i playoff (perché in Belgio, tranne l’ultima che retrocede, le altre si scontrano tutte, di nuovo in un reticolo playoff che coinvolge diciotto squadre…le prime sei nel cosiddetto playoff uno, dalla settima alla quindicesima con l’implementazione di tre dalla Serie B nel cosiddetto playoff 2… le prime si giocano il campionato, le seconde un posto in Europa League). Regolamenti a parte, dalla salvezza ai playoff ora il Beveren va davvero Fort…issimo! Lo ‘Squalo’, al rientro dopo un mese fuori per un infortunio al piede, subito doppietta.
Gli altri cinque gol in season, tutti pesantissimi. Quello decisivo per la salvezza contro il Lokeren nel sentitissimo ‘derby fiammingo’, un altro ancora contro il Genk e poi quello, ben scolpito nella mens dei tifosi del Beveren, contro il Club Brugge. Da quella rete decisiva, valsa la vittoria del suo Waasland-Beveren (un po’ come se il Chievo Verona battesse la Juventus), Forte è diventato l’idolo dei supporters locali: foto, selfie e quel cognome che ben si presta a jingle e rivisitazioni anglofone… ‘You are really strong…’.
L’antefatto – Per lui, lo scorso agosto, la prima esperienza all’estero. Dopo un’annata positiva nello Spezia, sei gol in circa tredici partite da titolare, con davanti gente come come Granoche, Palladino, Marilungo e Gilardino. Torna alla casa-base, l’Inter, giusto il tempo dei saluti. Arriva la chiamata dal Belgio, non ci pensa due volte. Il Waasland-Beveren ci crede fortemente, tre anni di contratto, si prende l’intero cartellino (con l’Inter che comunque mantiene una percentuale sulla futura rivendita). L’azzardo paga, eccome. Forte segna e stupisce, malgrado qualche infortunio e un inizio senza ritiro, a campionato già iniziato.
Il vizio del gol – Ma lui quel vizio lì, d’altronde, non l’ha mai perso. Quindici gol in altrettante partite due anni fa con la maglia della Lucchese (capocannoniere assoluto della Serie C fino a gennaio). Poi sei mesi a Perugia, prime tre partite e altrettanti gol. Alla fine, con il rientro di Samuel Di Carmine, saranno undici presenze totali, ma con una media reti che rimane da paura…
Flash-back – Come in ogni pellicola un po’ nostalgica, chiudiamo con qualche flash-back. La Youth League vinta con la Primavera dell’Inter, l’idolo Totti e quel debutto in Coppa Italia su input del 'maestro' Stramaccioni, proprio all’Olimpico contro la Roma. E poi i consigli di Diego Milito… ‘quando sei davanti alla porta, isolati dal mondo, pensa solo a buttarla dentro…’.
Il finale – Tutto da descrivere. Il tempo di mangiare una cioccolata per festeggiare il compleanno (oggi sono ventisei anni) e poi di corsa, di nuovo all’allenamento, domenica una partita che potrebbe riaprire il girone playoff del Waasland-Beveren. Mamma Italia non è poi così lontana, circa due ore di volo, ma anche un vero 'Shark’ in fondo prova sempre un po' di nostalgia…