A22 torna con la “Unify League”: la nuova versione della Superlega
La nuova proposta di A22
La controversa Superlega europea, dopo il fallimento del 2021, ritorna sulla scena calcistica con una nuova veste: la “Unify League”. Promossa da A22 Sports Management, questa competizione mira a rivoluzionare il panorama del calcio europeo, proponendo un formato più inclusivo e meritocratico.
La struttura della Unify League
La Unify League prevede la partecipazione di 96 squadre maschili, suddivise in quattro leghe: Star, Gold, Blue e Union. Le leghe Star e Gold comprenderanno ciascuna 16 club, mentre le leghe Blue e Union ospiteranno 32 club ciascuna. Le squadre saranno organizzate in gruppi da 8, disputando partite di andata e ritorno, per un totale garantito di 14 incontri stagionali. Al termine della stagione, ogni lega organizzerà una fase a eliminazione diretta tra 8 club per determinare il campione della lega.
La qualificazione sarà basata sulle performance nei campionati nazionali, garantendo un accesso annuale alle squadre provenienti da 55 paesi europei. Le partite si disputeranno infrasettimanalmente, evitando sovrapposizioni con i calendari dei campionati nazionali e senza aumentare il numero complessivo di giornate di gioco.
La Unify League pone particolare attenzione anche al calcio femminile, introducendo competizioni parallele con leghe Star e Gold, ciascuna composta da 16 club. Analogamente alla competizione maschile, le squadre femminili giocheranno in gruppi da 8, con un minimo di 14 partite per stagione, e una fase a eliminazione diretta finale per determinare le campionesse di lega.
Il CEO di A22, Bernd Reichart, ha commentato: “Ora è il momento per tutti gli stakeholder, tra cui UEFA e FIFA, di portare una vera innovazione che dia priorità all’esperienza dei tifosi e all’accessibilità economica, al benessere dei giocatori e alla competitività in partita. Restiamo impegnati a promuovere relazioni basate sul rispetto reciproco, sulla trasparenza e sul dialogo costruttivo. I tifosi, i giocatori, i club, le leghe e gli altri gruppi che compongono la comunità calcistica non meritano niente di meno”.