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Una Champions da protagonista, un paio di titoli da capocannoniere e il più giovane del torneo: tutte le stelle dell’Europeo Under 21

Mettendoli insieme verrebbe
fuori una squadra in grado di potersela giocare con tutte le big europee, e il
paradosso è che tutti questi ragazzi
sono nati dopo il 31 dicembre del 1993
. Molti di loro sono già protagonisti
nei rispettivi campionati, se non addirittura a livello internazionale, molti
altri, invece, aspettano proprio la
vetrina dell’Europeo Under 21
per mettersi in mostra e consacrarsi
definitivamente nel calcio che conta.

GIRONE A

POLONIA
Linetty – La Sampdoria non ha detto “no”. E
allora sarà lui la stella del centrocampo della Polonia. Certo, ci fossero
stati anche Milik e Zielinski, allora la cosa si faceva interessante per i
padroni di casa che invece si affideranno alle geometrie e all’esperienza
maturata in Italia da Linetty per puntare almeno al passaggio di un girone che
non sembra impossibile.


INGHILTERRA
Nathaniel Chalobah – Un anno fa fece la
semi-comparsa nel Napoli lasciando un bellissimo ricordo soprattutto in Europa
League (primo gol) e nello spogliatoio dove tutt’ora ha tanti amici. Poi il
ritorno al Chelsea dove ha avuto in
questa stagione la possibilità di mettersi in mostra disputando dieci partite
(la maggior parte delle quali dalla panchina) nella cavalcata vincente dei
Blues in Premier League. Una fase finale non intimidirà di certo il forte
centrale che nel 2010 ha aiutato l’Inghilterra a vincere Euro U17 e che
quest’anno disputerà il suo terzo Euro U21.


SVEZIA

Alexander Isak – Probabilmente il miglior
giocatore di questa stagione di Allsvenskan fino a ora, il 21enne esterno
svedese sta finalmente confermando tutto il suo potenziale ammirato a 17 anni
quando ha aiutato il Falkenberg a conquistare la promozione in massima serie.
Dopo aver brillato a intermittenza all’AIK, si è trasferito a titolo definitivo
al Norrköping. Di padre svedese e madre brasiliana, Eliasson cerca spesso l’uno
contro uno con i difensori ed ha molta confidenza col gol, ma al contempo sa
come mandare in rete i compagni tanto che è il leader della classifica degli
assistman del campionato svedese.

SLOVACCHIA
László Bénes – Il tecnico e duttile
centrocampista dotato di un forte tiro dalla distanza, è stato definito da più
parti come il nuovo Marek Hamšík (“è il mio idolo e mi ispiro a lui”,
ha detto l’ex Győr e Žilina). A soli 19 anni, l’acquisto del 2016 del Gladbach
è andato in gol nella sua prima partita da titolare in Bundesliga con un tiro
dai 20 metri che è valso l’1-0 sull’Hertha. Bénes ha giocato appena due partite
di qualificazione U21, ma sarà un jolly importante per la squadra di Pavel
Hapal in Polonia.



GIRONE B


SPAGNA
Marco Asensio – Il gol mozzafiato al
termine di un’azione personale contro il Siviglia è solo una delle prove
dell’incredibile talento di Asensio, che ha anche segnato la rete del
definitivo 4-1 del Real Madrid sulla Juventus nella finale di Champions a
Cardiff poco dopo essere entrato in campo dalla panchina. L’esterno del Real è
stato una delle stelle degli Europei Unde 19 del 2015. Giocatore dal dribbling
letale e con una visione di gioco a 360 gradi.


PORTOGALLO
Bruno Fernandes – Alle spalle già
un’Olimpiade vissuta da leader della nazionale portoghese. In mezzo al campo è
quello che detta le operazioni della squadra di Rui Jorge ed ha anche il peso
di dover inventare per le punte. Nelle qualificazioni è stato uno dei più
presenti (9 gare disputate e sempre da titolare), tre gol realizzati e punto
fisso nel centrocampo. Il minimo per un giocatore che dopo la prima esperienza
in Italia con l’Udinese un anno fa si è consacrato in questa stagione con la
maglia della Sampdoria dove ha conquistato un posto da titolare ai danni di
Ricky Alvarez. Gol? 5 più 2 assist, che per un trequartista non sono mai male.

Renato Sanches – Una stella…
ridimensionata. Il talento portoghese classe 1997 non ha vissuto al Bayern
Monaco la stagione – la prima lontana dal Benfica – che sperava: Ancelotti gli
ha concesso poco spazio e lui, va detto, non ha neppure brillato nelle poche
uscite in cui è stato chiamato in causa. Spesso nervoso e impreciso, forse a
causa della ancora giovane età, anche se all’Europeo del 2016 aveva condotto
con i suoi colpi il Portogallo a un’incredibile impresa. Ora, con l’U21,
riproverà a mettersi in carreggiata e dai suoi piedi dipenderà molta della
sorte della nazionale di Rui Jorge.


MACEDONIA
Enis Bardi – Bardi in questa stagione ha segnato 12
gol in 29 partite della First League ungherese e, nonostante giochi come
centrocampista ha chiuso al terzo posto nella classifica cannonieri del torneo.
Il 21enne di Skopje ha anche segnato due reti durante le qualificazioni Under
21, mentre con la nazionale maggiore ha già collezionato sei presenze.


SERBIA
Andrija Živković – Il più giovane calciatore
della Serbia a essere convocato in nazionale, nonché protagonista nella
vittoria in Coppa del Mondo Under del 2015, l’esterno mancino, Živković è stato
titolare del Partizan (e in seguito capitano) per tre stagioni prima del
trasferimento al Benfica nella scorsa estate. Il serbo ha appena 20 anni e
Siniša Mihajlović, che l’ha fatto esordire con la Serbia, è sicuro che farà
molta strada. “Questo ragazzino diventerà un grande giocatore”.



GIRONE C


ITALIA
Gianluigi Donnarumma – In teoria (ed è giusto
sottolineare “in teoria) potrebbe essere il portiere dell’Italia per questo ed
i prossimi due Europei Under 21. Eh già, perché Gigio è nato nel 1999 ed è
anche il più giovane di tutta la competizione. Ma se fai il titolare del Milan
da un anno e mezzo e sei già “bollato” come erede di Buffon, non puoi che
essere una delle stelle più luminose del firmamento dell’Europeo Under 21.

Domenico Berardi – Ha ceduto maglia numero 10
che era stata già sua nella scorsa edizione della competizione a Federico
Bernardeschi, un altro che quando c’è da far vedere cose belle con i piedi è
sempre in prima linea. Ma non per questo non sarà lui a dover accedere la luce
lì in avanti per l’Italia. Anche perché lui di questo gruppo è stato l’anima
durante le qualificazioni ed è l’uomo di fiducia del ct Di Biagio.


DANIMARCA
Kenneth Zohore – In Italia lo ricordano (in
pochi) dalle parti di Firenze, perché questo ragazzone nato da mamma danese e
papà ivoriano è stato nelle giovanili viola tra il 2012 e il 2013. Nessuna
apparizione in prima squadra nonostante il milione sborsato dalla Fiorentina
per averlo e le tante aspettative dovute anche al fatto di essere il cugino di
Didier Drogba. Nella testa di tutti l’immagine di lui che si allenava nei colpi
di testa con Nicola Caccia durante il primo ritiro estivo di Montella e resta
il dato statistico delle sue presenze in Primavera al posto di Pietro Iemmello.
Sì, lo stesso Iemmello che ha concluso la serie A a suon di gol. Oggi Zohore
gioca nel Cardiff City in seconda divisone del calcio inglese e nelle gare di
qualificazione all’Europeo Under 21 ha segnato 4 reti.

Marcus Ingvartsen – lo chiamano il “Pippo
Inzaghi” danese, perché tra Nordsjælland e nazionale danese ha segnato caterve
di gol. 8 sono quelle realizzate nelle gare di qualificazione a questo Europeo
di categoria (tra cui una tripletta alla Bulgaria e una doppietta alla
Romania), mentre sono 23 sono quelle che messe a segno nel campionato danese
nel quale è stato uno dei principali uomini copertina.


REPUBBLICA CECA
Patrik Schick – Si presenta così: 10 gol
nelle 9 partite di qualificazioni all’Europeo Under 21 che gli sono valsi il
titolo di capocannoniere. E tutto il resto quasi non conta più. Come i 13 gol
realizzati alla prima stagione in serie A con la maglia della Sampdoria, oppure
come l’asta che si sta scatenando sul suo cartellino tra le big italiane e non.
La Repubblica Ceca si affida alle qualità di questo ragazzo che di bello non ha
solo la sorella Kristyna, ma anche due piedi che sanno cantare.


GERMANIA
Mahmoud Dahoud – Poteva tranquillamente
essere in Russia a giocarsi la Confederations Cup con i grandi, ma l’U21 di
Kuntz ha disperato bisogno di lui. Detta i tempi, dà ritmo alle azioni: è il
vero maestro d’orchestra della Germania. Con il Borussia Mönchengladbach ha
acquisito notevole esperienza internazionale e non è ormai da considerarsi neppure
più un prospetto, ma un giocatore fatto e finito. Dalla prossima stagione
giocherà con il Borussia Dortmund, sua nuova squadra. Nonostante sia un classe
1996, nella nazionale U21 ha già sulle spalle lo status di senatore e in mano
le chiavi del centrocampo.

Serge
Gnabry –
Il suo trasferimento nel 2011 in Inghilterra, all’Arsenal,
sembrava averlo portato fuori dai radar del calcio europeo. La decisione di
tornare in Germania, però, è probabilmente stata la migliore della sua
giovanissima carriera. Dopo l’ottima Olimpiade della scorsa estate, ha prima
salvato e poi quasi condotto il suo Werder Brema in Europa League: 11 gol e 2
assist in stagione e, soprattutto, una grande maturità. Sulla fascia
(preferisce giocare a sinistra e rientrare sul destro) è un funambolo, dotato
di grande velocità palla al piede, abbinata a una tecnica e un dribbling fuori
dal comune. Si è rivoluzionato nell’ultimo anno e ora aspira a un posto tra i
grandi: il classe 1995 all’Europeo U21 sarà il pericolo numero uno per le difese
avversarie

A cura di Bruno Majorano, Diego Errichetti, Marco Bovicelli