Un viaggio per terra e per mare lungo 12 ore, ma la partita viene rinviata
Immaginate di dover intraprendere una sorta di viaggio della speranza per poter raggiungere il luogo in cui si disputa la partita a cui dovete partecipare, di avere numerose difficoltà nel corso del tragitto e di riuscire dopo molte ore ad arrivare nel posto in cui siete attesi per scendere in campo. Immaginate, poi, se una volta superate tutte queste difficoltà la squadra che avrebbe dovuto affrontarvi non si presentasse in campo e la partita venisse rinviata. In Brasile è successo veramente. A raccontare l’incredibile avventura sono 23 giocatrici di una squadra femminile che, dopo la delusione, ripensano a quanto accaduto e non possono far altro che riderci su.
La storia è poi stata ripresa sul portale sportivo GloboEsporte, con le giocatrici della CDC Manicoré che dopo aver lasciato l’Amazzonia per raggiungere una piccola città vicino Manaos hanno scoperto che l’Atletico Amazonense non sarebbe sceso in campo. Ma partiamo dall’inizio, prima che questo viaggio di 12 ore cominciasse. Manicoré è un comune in cui vivono 54.000 persone, immerso nell’Amazzonia e per questo non semplicissimo da raggiungere. Da lì le 23 calciatrici (insieme all’allenatore e allo staff della squadra) sono partite giovedì mattina. Prima due ore di navigazione per raggiungere una città chiamata Democracia, in modo da avere accesso alla via transamazzonica; poi le grandi difficoltà dovute alle condizioni della strada che hanno costretto l’autobus ad essere spinto perché impossibilitato a procedere normalmente.
Così la squadra, dopo nove ore, è arrivata nella città di Careiro, dove ha preso una barca e in 40 minuti è arrivata Manaus. Lì si sarebbe dovuta giocare la partita ma soltanto dopo la traversata tutta la squadra ha scoperto che l’avversario non sarebbe sceso in campo e il match non si sarebbe quindi disputato. Che fare allora? Il gruppo ha deciso di concedersi una gita nel luogo in cui, quattro anni fa, si sono disputati i Mondiali maschili: “Almeno abbiamo visto questo stadio bellissimo e ci siamo anche fatte qualche foto con altre calciatrici che giocano in questa regione. In un certo senso abbiamo vissuto un sogno“. Il lato positivo di un viaggio tutt’altro che semplice che poi è stato, naturalmente, ripetuto anche in occasione del ritorno a casa.