Un tutor h24 per i ragazzini del Novara: “Per loro come un fratello perché il gruppo si forma anche così”
Piccoli calciatori crescono. E a Novara sono molto attenti a far diventare uomini, prima ancora che calciatori, i ragazzi più giovani. Un compito tutt’altro che facile, ma al quale Elio Sicignano di dedica con l’attenzione e l’affetto di un padre. “Al massimo un fratello maggiore – ammette sorridendo – perché sarebbe impossibile prendere il posto di un genitore”. Ma da un anno a questa parte Elio ci sta mettendo il massimo per far crescere i ragazzi che vivono nel convitto di Novarello. Una struttura meravigliosa immersa nel verde dei campi da calcio e non solo.
“La mia giornata inizia molto presto al mattino quando mi occupo della sveglia di tutti i ragazzi che vivono qui”, sono circa una ventina e rappresentano la parte dei giovani del Novara che per motivi logistici non possono vivere con le proprie famiglie. “Un buon 50% è fatto di ragazzi italiani, ma l’altra metà sono stranieri”. Europa ma non solo perché l’accademia del Novara è multietnica. “In camera con me, ad esempio, ci sono un ragazzo africano ed uno di origini brasiliane”.
Prima ancora del calcio, però, l’attenzione è rivolta alla scuola. “I ragazzi sanno che per essere tesserati regolarmente devono avere un profitto scolastico sufficiente altrimenti la Federazione crea problemi per la stagione successiva”. Elio li segue sopratutto nei rapporti con i professori andando a sostituire i genitori dei ragazzi nei colloqui scolastici con i docenti. Ma non solo. “Sono anche il loro migliore amico quando si esce la sera o si organizza qualcosa di extra scolastico”. Con la sua auto li accompagna in centro città o li va a riprendere in stazione quando tornano dai giorni libero post partita.
“I più giovani sono del 2001 e poi arrivano fino all’età della Primavera”. Tutti insieme, in camere da due situate al primo piano del convitto di Novarello, dove per altro condividono la struttura con la prima squadra nei giorni di ritiro pre partita. “E’ anche l’occasione per i più giovani di respirare l’aria dello spogliatoio dei più grandi. E quando gioca la Primavera nel campo qui sotto, vengono tutti a fare il tifo”. Il modo ideale per tenerli sotto controllo e fare spogliatoio…perché per diventare calciatori bisogna iniziare ad imparare proprio da qui.