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Un “monsieur” per Madama: Blaise Matuidi

Matudi e Juventus, due parole accostate nella stessa frase da più di un anno. Dopo essere state un’idea, un titolo, una suggestione, una trattativa: ora sono finalmente realtà. Affare fatto dopo il blitz di Marotta a Montecarlo, ecco il rinforzo a centrocampo (anche questa era ormai diventata una formula) per la Juventus. Ma, adesso che è arrivato, chi è Blaise Matuidi?

9.4.1987: Matuidi story

“Bravo questo ragazzino, eh? Se la cava bene in attacco”. Potrebbe essere iniziata così la carriera di Blaise Matuidi. Primi anni ‘90, il tempo poi avrebbe consegnato alla sua storia personale tutt’altra posizione in campo. Ma il talento, quello che gli avrebbe permesso di intraprendere la carriera da professionista, si intravedeva già allora nel piccolo club dell’US Fontenay, non lontano da Parigi. Parigi uguale PSG, che avrebbe raggiunto molti anni più tardi e che, adolescente, invece rifiutò per formarsi calcisticamente nel centro sportivo di Clairefontaine. Dal primo contratto firmato a soli quindici anni nel 2002 con il Troyes all’ultimo (cronologicamente) che sta per firmare con la Juventus. Prima esperienza al di là dei confini francesi, dopo Saint-Etienne. dove si consacra in patria (154 presenze) e Paris Saint-Germain, dove in 295 presenze (33 gol e 30 assist in 6 stagioni) vince 4 campionati, 4 supercoppe, 4 coppe di lega e 3 coppe nazionali diventando a tutti gli effetti uno dei centrocampisti più importanti d’Europa e per la sua Nazionale (dove conta 58 presenze e 8 gol).

In campo

Mediano, specialità
della casa: corsa, fisico e sostanza, certo. Ma c’è anche dell’altro, un
Matuidi 2.0 che ha imparato a proporsi anche in fase offensiva, con inserimenti
senza palla che favoriscono assist ai compagni e qualche gol di tanto in tanto.
Non sarà un centrocampista da 10+ gol a campionato, ma Matuidi è una mezz’ala
dinamica abile sia in fase di possesso (sfruttando le buone capacità tecniche e di inserimento)
che in fase di non possesso, nella quale assicura copertura e strappi difensivi (le statistiche relative ai tackle riusciti si
attestano costantemente intorno al 40%). E nella Juventus? Il 4-2-3-1 non
sembrerebbe il modulo adatto al nativo di Tolosa, più abituato a giocare in un centrocampo a 3 sia nel PSG che nella Nazionale di Deschamps, sebbene questi, a Euro 2016, lo abbia talvolta utilizzato anche in un centrocampo a 4, come uno dei due mediani. La sua zona di competenza è comunque sul centro-sinistra, pertanto si potrebbe pensare
a un suo impiego come mezz’ala in un 4-3-3 al fianco di Pjanic, con a destra
Marchisio o Khedira. Mentre se Allegri dovesse insistere con il 4-2-3-1, alternativamente all’ipotesi centrocampo potrebbe inventarlo eventualmente alto sulla sinistra (il ruolo di Mandzukic, per
intenderci), esterno atipico che anziché cercare il fondo viene dentro al
campo.


Il romantico Blaise

Fuori dal campo,
Matuidi è papà di 3 bambini, ama la moda e “vestire con stile”, ha appena
sposato la sua decennale fidanzata Isabelle. Chiedendone la mano
romanticamente, in un cinema di Parigi: nel bel mezzo dei trailer che
precedevano l’inizio del film, è apparso un video-messaggio con i 3 bambini che
chiedevano alla mamma di sposare papà. Imbarazzo, applausi, l’inevitabile sì.
Un ragazzo normale, Blaise, che nel tempo libero ama leggere, fare shopping e
guardare “The Walking Dead” o “Heroes”. E che ha trovato il tempo di fondare “Les
Tremplins”
, un’associazione che si occupa del reinserimento e dell’integrazione
dei giovani grazie allo sport, nella periferia parigina. Chissà, grazie a tutto
questo crescerà un nuovo Matuidi, che nella vita ha già scelto il momento più
bello: “Quando i miei bimbi mi fanno un disegno con scritto ‘ti amo papà’”. E
il momento più bello, nel calcio? L’ambiente Juventus si augura che quello
debba ancora arrivare.