Un ex operaio, un barbiere e Football Manager: la ricetta della favola Lincoln City
“E’ un miracolo del calcio”. Definizione di ‘Lincoln City ai quarti di finale di FA Cup’. Un qualcosa che non si trova sul dizionario, ma su un campo di calcio, cornice di un’impresa che vede protagonista una squadra di non-League. Tradotto: quinta divisione inglese. Si scrive Lincoln, si legge storia. E’ successo tutto sul campo del Burnley, la squadra di Premier che ha lasciato il passo nella competizione a questi dilettanti.
FA Cup in cui l’ha spuntata la squadra dei due fratelli con la passione per Football Manager. Un miracolo sportivo ad opera dei Cowley, Danny, l’allenatore, e Nicky, il suo secondo, che non nascondono di affidarsi al celebre videogioco per scelte reali, da quelle di campo a quelle di mercato. Che coppia i Cowley, cresciuti a pane e calcio (e Football Manager) con una panchina in cameretta, costruita da bambini per immaginarsi impegnati in conferenze stampa.
Matt Rhead. Sconosciuto ai più fino ad oggi, il gigante del Lincoln che fino a poco tempo fa lavorava come operaio in una fabbrica che produce ruspe, trattori e macchinari per l’agricoltura. Che storia Big Matt. ‘Big’ per davvero, con i suoi 106 chili per 193 centimetri d’altezza. Ma la sua stazza non gli ha impedito di continuare a giocare, arrivando proprio al Lincoln dopo anni nelle ultime categorie guadagnando 30 sterline a partita. Lontani anni luce dai salari della Premier. Tanto, troppo a volte per non avere un ‘paracadute’, un altro lavoro. Chiedere a Nathan Arnold, l’esterno degli Imps che lontano dal campo è un barbiere. Dal 2014 si è messo in proprio e, certamente, è anche l’hair stylist della squadra.
Troppo facile il gioco di parole e dire che oggi barba e capelli li hanno fatti al Burnley. “Ma noi siamo sempre stati realisti. Non ho mai chiesto ai giocatori di fare qualcosa che non erano in grado di fare – ha detto Cowley a fine partita -. Ma andando avanti ci siamo resi conto che potevamo giocarcela”. Sì, fino alla fine. E l’indicazione oggi era: colpire all’ultimo. Intuizione, ‘suggerimento’ da Football Manager, fatto sta che è proprio all’89’ che è arrivato il gol di Raggett. E un grazie alla Goal Line Technology. Perché grazie a quel colpo di testa quella palla ha oltrepassato la linea ed è entrata, come ha fatto il Lincoln nella storia del calcio inglese.
magia in una competizione dai finali mai scontati. Da essere sempre pronti ad aggiornare i libri di storia, perché prima del Lincoln l’ultima squadra di non-League a raggiungere i quarti di FA Cup era stato il QPR 103 anni fa (quando nella stagione 1913/1914 vinse 2-1 contro il Liverpool ad Anfield). Gli Imps aggiornano i manuali del calcio inglese, la #impvasion dei tifosi ha fatto salire ancora di più l’entusiasmo già alle stelle della piccola cittadina e la notizia è arrivata fino a Times Square. Oltre l’oceano, oltre i pronostici. Il Lincoln sogna e fa sognare. Una Cenerentola per cui non è scoccata ancora mezzanotte.