UEL | Milan, Gattuso: “Un risultato positivo ci serve come il pane, questa maglia va rispettata fino alla fine”
Ultima gara del girone D utile a cancellare, lentamente, il brutto palso fasso di Benevento, nel lungo percorso di cementificazione di un gruppo ancora alla ricerca di una definitiva identità. Il Milan di Gennaro Gattuso, già certo di una qualificazione ai sedicesimi di Europa League, affronterà domani il Rijeka di Kek: intervenuto in conferenza stampa per presentare il match contro la squadra croata, Gattuso (affiancato da Locatelli) ha parlato così della sfida che attenderà i suoi.
“Per me è importante domani, un risultato importante ci serve come il pane perchè domani verrà data la possibilità anche a chi ha giocato meno in questi mesi di dare risposte, di avere voglia e di mettermi in difficoltà. Quando si gioca in Europa e si indossa la maglia del Milan bisogna rispettarla fino alla fine. Ritmo? Devo dire che lavoro da 8 giorni con questa squadra, chi sa di calcio sa che la preparazione fisica non si può migliorare in 8 giorni: i ragazzi stanno dando grande disponibilità, lo ripeto ancora. Al momento corriamo meno di tutti e stiamo facendo carichi di lavoro importanti, ma devo stare attento perchè si rischia di perdere qualcuno per strada: sappiamo di dover migliorare sulla condizione fisica, non possiamo rischiare di perdere questi giocatori. Qualcosa di buono abbiamo portato e stiamo facendo. Chi è rimasto a Milano deve recuperare e ho preferito farli lavorare, perchè hanno fatto carichi importanti sia ieri che oggi: la scelta è stata questa”.
Sull’Europa League: “Ci ho partecipato e l’ho fatta, siamo stati eliminati dal Dortmund: è emozionante, come lo è stato il debutto in panchina con il Milan. Mi sarebbe piaciuto allenarmi in questo stadio stasera, l’abbiamo pensata così ma abbiamo cambiato piani poi per il lavoro dei ragazzi a Milanello. Mi piace vivere il giorno prima atmosfera e sensazione di dove si gioca il giorno dopo. A Milan-Rijeka ho visto che atmosfera hanno portato i tifosi croati, hanno portato grande passione: mi aspetto la stessa passione domani. Dai miei giocatori mi aspetto ciò che stiamo provando durante la settimana, di saper soffrire, voglia, giovani forti: voglio vedere senso di appartenenza che faccia fare di tutto per portare la vittoria a casa, senza dare idea di aver paura. Voglio far vedere a chi ci guarda che questa paura possa essere stata una coincidenza, che sappia di essere forte e che sappia migliorare, tenendo bene il campo”.
Sul Rijeka e su Paletta, poi: “E’ una squadra che rispecchia il carattere del suo allenatore e dei suoi tifosi, ho visto una squadra molto forte tecnicamente, molto organizzata, che va bene sulle fasce, con grandi individualità tecniche, che sa giocarsela. Paletta rappresenta un giocatore del Milan che in qualsiasi allenamento si allena con voglia e veemenza, da parte mia non c’è nessun regalo perchè è venuto a giocare con me in Primavera un paio di volte. Domani partirà dal primo minuto, si allena bene ed è giusto dargli minutaggio. Il mio esordio in Europa? Arrivò contro il Chelsea, nel ’99, c’era Zaccheroni: avevo contro Deschamps e Desailly, fu una partita molto difficile ma anche una grande emozione”.
Su Biglia e Kalinic: “Deve migliorare, perchè sicuramente non è al 100%: domani giocherà, come giocherà anche Manuel. A livello fisico non stiamo benissimo, ma non dev’essere un alibi. Dobbiamo migliorare, i giocatori che sono arrivati non stanno dando ciò che dovevano dare, da Kessie a Kalinic: è evidente che nei momenti di difficoltà diamo la sensazione di non essere pimpanti. Nikola sbloccato? Sperem (ride). Abbiamo fatto due carichi importanti, siamo stati in campo un’ora, un’ora e un quarto: tutti hanno grandissima voglia. Ieri era un po’ stanco, oggi l’ho visto molto pimpante, con voglia e sofferenza: devo dire che è tranquillo e sa di poterci dare tanto, come tutti i giocatori che abbiamo a disposizione. A Benevento forse chi ha sbagliato sul gol è Abate, marcavamo a zona e non a uomo. Il Rijeka ha un po’ di problemi a livello fisico, ma questi giocatori mancheranno a loro: avranno comunque entusiasmo e dobbiamo stare attenti, l’abbiamo preparata bene. Ho portato qualche ragazzo della Primavera ma non mi sembra proprio il caso di sottovalutare nessuno…”.
Parola anche a Locatelli: “Giocare meno mi pesa relativamente, ogni volta che vengo chiamato in causa ci sono, e devo cercare di dimostrare il mio valore. Sono tranquillissimo, ho fatto una grande annata l’anno scorso ed ero contento: quest’anno ho avuto i miei spazi pur giocando meno, gioco in prima squadra al Milan a 20 anni e sono contento di questo. Mi piacerebbe giocare di più ma dipende da come mi alleno e dal mister, spero arrivino tempi migliori e di dare una mano con tutto quello che ho. Pasalic? Avevo un bel rapporto con lui, cercavo di fargli imparare l’italiano: mi chiedeva le maglie per amici, ma non pensavo fossero così richieste. Del Milan in Champions ho tanti ricordi, ma ricorderò sempre Milan-Juventus, vista all’oratorio con i miei amici: mi addormentai prima dei rigori ma mi svegliai in tempo per vederli”.