Giudice Sportivo, Udinese-Salernitana 3-0: un punto di penalizzazione ai campani
È arrivata la decisione del Giudice Sportivo di Serie A su Udinese-Salernitana: penalizzati i campani
3-0 a tavolino a favore dell’Udinese e un punto di penalizzazione in classifica alla Salernitana. Sono queste le sanzioni che il Giudice Sportivo della Serie A ha preso nei confronti del club campano dopo la mancata disputa della gara di campionato in programma lo scorso 21 dicembre alla Dacia Arena.
Salernitana che, ricordiamo, era stata bloccata dall’Asl locale – a causa di alcuni casi di positività al Covid scoppiati all’interno del gruppo squadra – e che aveva già preannunciato ricorso per la decisione che, quest’oggi, è stata resa ufficiale.
Le motivazioni del Giudice Sportivo
Alla base della decisione c’è il mancato rispetto dei Protocolli in vigore per il regolare svolgimento della gara di campionato. In poche parole, secondo quanto si legge nel comunicato del Giudice Sportivo che segue, la Salernitana non ha fatto tutto quello che avrebbe potuto pur di presentarsi al campo, nonostante i vincoli della ASL locale.
Il comunicato ufficiale
La Lega Serie A ha comunicato la sua decisione in base a un fattore specifico: “Non risulta, in definitiva, che la società reclamante abbia messo in opera, fin dal momento della scelta iniziale delle modalità di trasferimento (volo di linea in luogo del charter, in violazione delle raccomandazioni del Protocollo federale recante le indicazioni generali finalizzate al contenimento dell’emergenza COVID vers. 4, ed 3 dicembre 2021, pag. 16), tutte le cautele che, nel rispetto dei Protocolli e secondo i criteri dell’ordinaria diligenza, le avrebbero consentito la trasferta in “bolla” e in sicurezza del gruppo squadra, isolate le accertate positività, nel rispetto delle prescrizioni sanitarie generali e specifiche per il settore“.
“E questo – continua il comunicato – tenendo conto dei tempi e delle modalità delle scelte operative (almeno quelle iniziali: v. volo di linea) e, non da ultimo, delle molteplici interlocuzioni avute, nelle more, con l’Azienda sanitaria di pertinenza prima dell’interdizione finale della trasferta“.