Meno parole, venticinque in campo: la Favola ‘ad interim’ di Gotti
Magia De Paul, ko Lasagna. Nel mezzo, la prima gioia in Serie A di Ken Sema. Favola ‘ad interim’ Gotti al Ferraris, allenatore temporaneo dopo l’esonero di Tudor chiamato a risvegliare i bianconeri dopo il trend delle prime dieci giornate: tre vittorie, un pareggio e sei sconfitte per l’Udinese, cinque gol fatti e soprattutto diciassette quelli subiti. Undici dei quali negli ultimi centottanta minuti da incubo tra Bergamo (7-1 con l’Atalanta) e la Roma (4-0 nel turno infrasettimanale).
Il resto è storia recentissima: il ritiro voluto dalla società in vista del delicatissimo match con il Genoa, ritiro deciso giovedì sera per ritrovare compattezza e affrontare al meglio la gara di oggi pomeriggio fischio d’inizio fissato alle 15. L’addio a Tudor comunicato nella mattinata di venerdì, con l’ufficialità dell’affidamento (momentaneo) della guida tecnica al vice Luca Gotti. Nel pomeriggio il primo allenamento, – società già impegnata nelle valutazioni per il dopo Tudor – ieri le prime parole da nuovo allenatore bianconero, subito un imperativo: “Meno retorica e meno discorsi. C’è una partita importante da giocare, il mio focus è sul calcio, togliamo qualsiasi altro discorso”.
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Testa e gambe solo al prato del Ferraris, in palio da una parte e dall’altra tre punti pesantissimi da portare a casa. Ecco spiegato in parte il motivo di un Genoa dall’identità super offensiva e subito in vantaggio sull’asse Kouamè-Pandev: quattro tocchi, difesa bianconera colta di sorpresa, assist del numero 11 e gol – numero ottantasette in carriera – di Goran Pandev, a spaventare dopo ventidue minuti di gioco l’Udinese e i tanti tifosi che hanno percorso oltre cinquecento chilometri per raggiungere Genova.
”Le basi di questa vittoria, però, le abbiamo gettate proprio in quel momento: – parole e pensieri di Gotti a gara ormai finita – siamo rimasti uniti, trovando il pareggio”. Dopo soli dieci minuti dal vantaggio rossoblù. Nestorovski per De Paul, controllo al limite dell’area e destro destinato all’incrocio dei pali, lì dove Radu non può arrivare. Primo gol della stagione per l’altro capitano in campo, in estate cercato da tante squadre senza che l’offerta giusta fosse recapitata alla famiglia Pozzo e che a metà ottobre ha invece firmato il rinnovo di contratto fino al 2024, quarto gol al Grifone sua vittima preferita festeggiato con quella corsa verso la panchina, chiamando a raccolta tutta la squadra: “In questi giorni Gotti ce lo aveva detto, a giocare dovremo essere in venticinque”. Quelli in campo e quelli pronti a scenderci, tutti uniti in quell’abbraccio a festeggiare il gol a scacciare via le paure e e a mandare Genoa ed Udinese negli spogliatoi sull’1-1.
A ribaltare poi tutto nella ripresa la prima gioia in Serie A di Ken Nlata Sema, dal 22 agosto ufficialmente un nuovo giocatore dell’Udinese: classe ‘93, svedese di origini congolesi, è il 1987 quando Papà Ndongala e mamma Kiadila partono da Kinshasa per cercare fortuna in Svezia. Prima ad Åsele, poi a Norrköping dove il 30 settembre nasce Ken. Le giovanili nell’IFK Norrköping, poi il prestito di un anno al Sylvia nel 2013. Undici reti in sessanta partite con la maglia del Ljungskile, nel 2016 il passaggio da svincolato all’Östersunds FK neopromosso in Allsvenskan.
Nel luglio 2018 la firma col Watford, – cinque anni di contratto con il club di proprietà della famiglia Pozzo – un gol in diciassette presenze in Premier. Si arriva a quest’estate, Udinese che cerca un nuovo rinforzo sulla corsia di sinistra trovato nello svedese. Oggi coprotagonista della rimonta del Ferraris, quella della prima vittoria in questa stagione lontano dal Friuli per i ragazzi pro tempore di Gotti: ad affondare il colpo del ko e a rendere la festa ancora più bella in pieno recupero, il secondo gol in questo campionato di Kevin Lasagna. Game Over, in rimonta l’Udinese passa a Marassi, ritrovando vittoria e sorriso.
“Ma i complimenti a me non sono giusti: oggi c’è stata una squadra in difficoltà che ha giocato con comunione d’intenti. – le parole di Gotti dalla pancia del Ferraris – Quello che è successo nelle ultime due partite non era la normalità, questa cosa ha scosso molto i ragazzi. Nelle ultime due partite siamo stati professori universitari di mancanza di equilibrio, abbiamo però fatto tesoro della lezione. E’ stato bello vedere una reazione positiva comune”. Arrivata anche grazie alle corde giuste toccate da Gotti in questi tre giorni. “Tanto da continuare da primo? Non succederà, sono stato fino a ieri il vice, sono un collaboratore tecnico della società e tornerò a farlo: mi sono messo a disposizione del club per trovare senza fretta una soluzione, ma quando accadrà tornerò a fare il mio lavoro”.
Con una piccola eredità da lasciare a chi verrà dopo? “Io potrò sembrare strano ma parlo il meno possibile e cercherò di farlo anche in futuro, se poi mi verrà chiesto dirò le mie opinioni su questo gruppo che sono restaste le stesse anche dopo Bergamo e la Roma: il gruppo non è come quello degli anni scorsi, è un gruppo che ha potenzialità superiori e non ancora percepite dalla squadra stessa, che viene sempre descritta per la sua fisicità, ma che ha caratteristiche anche tecniche”. Guardare per credere Genoa-Udinese, novanta minuti più recupero a Marassi. Quarta vittoria in campionato dei bianconeri, la seconda con Gotti in panchina da solo: “Conosciamo la sua decisione e la rispettiamo, – ancora De Paul a fine gara – anche se con lui abbiamo vinto anche col Torino”. Sei punti firmati Luca Gotti, allenatore ad interim fino a quando l’Udinese avrà bisogno. Protagonista anche lui del lungo abbraccio bianconero di Marassi.