“Il Lecce un dono, Corvino il migliore”, la carica del ds Trinchera: “Tifosi, vogliamo farvi un grande regalo”
La nostra intervista esclusiva a Stefano Trinchera, direttore sportivo del Lecce
Gioca bene, diverte e sogna. In perfetta sintonia con lo spettacolo del Salento, che tornerà di qui a poco a popolarsi in vista della stagione estiva. E’ un Lecce top class, in campo e fuori, grazie alle sapienti mani di Pantaleo Corvino e del ds Stefano Trinchera. Giovani di proprietà (destinati a grandissimi palcoscenici, Strefezza in primis), programmazione e una classifica importante: 56 punti in 31 partite, quarto posto, in piena corsa verso la Serie A…
“Sarebbe un sogno, anzi, sarebbe il sogno. Perché per me, per noi il Lecce è innanzitutto fede, amore, tifo”. Pensieri e parole di Stefano Trinchera, in estate tornato in giallorosso, dal ‘maestro’ Pantaleo Corvino, “uno dei giorni più belli della mia vita professionale, non avrei potuto chiedere di meglio. Pantaleo è un modello, il più grande conoscitore di calcio in Europa”.
Un progetto importante, ambizioso, ma sempre improntato ai valori della sostenibilità e della patrimonializzazione… “Perché ogni società di calcio deve essere interpretata come un’azienda e ogni azienda deve avere degli asset ben precisi per essere solida. Poi è chiaro, a Lecce non puoi permetterti di sperimentare, devi prendere i giovani sì, ma devono essere anche forti. E, in questo senso, credo che siamo davvero sulla buona strada…”.
Gendrey, Hjulmand… Strefezza! Una lista lunghissima, un ‘patrimonio verde’, in perfetto stile Corvino, una garanzia (con la G maiuscola). Giovani, forti e di proprietà. Con la forza delle idee, la proverbiale competenza e senza necessità di tirar fuori fanta-milioni. Last but not least… Strefezza, 12 gol in campionato, valore di mercato già quadruplicato rispetto a questa estate… “E’ un giocatore straordinario, non c’è molto altro da aggiungere. Straordinario, ripeto. Penso, inoltre, sia davvero capitato nella piazza giusta per lui. Ha trovato quella passione, quell’affetto che ha acceso in lui ha una scintilla incredibile. Si trova benissimo qui, è fantastico. Ma ne abbiamo tanti eh, ne cito un altro, bomber Massimo Coda, per me l’attaccante più forte della Serie B”.
Riflessioni centrali, attualissime in questi giorni nei quali, legittimamente, dopo l’ennesimo fallimento Nazionale, ci interroghiamo sulla possibilità di un altro calcio. Da Cittadella a Lecce, esempi virtuosi non mancano, basterebbe studiarli e seguirli… “Non penso ci sia un calcio giusto e un calcio sbagliato. Penso servano determinati valori. Il primo, la passione. E qui vi posso assicurare che la passione è il motore che muove tutto. A partire dal presidente Sticchi Damiani e dai soci, che non dormono la notte per pensare al Lecce. E poi una proverbiale programmazione. Una società – sembrerà banale, ma di questi tempi soprattutto non lo è affatto – vive se riesce a generare plusvalore, sennò alla lunga non vai avanti, i costi e la competizione sono talmente elevati…”.
A proposito di competizione… la Serie B forse più difficile degli ultimi anni, quattro squadre (le prime quattro) in appena quattro punti… “Spettacolare e difficilissimo. Noi siamo contentissimi del percorso, in molti ci hanno etichettato come la squadra che gioca il miglior calcio della categoria, ci è mancata solo un po’ di fortuna. Ma davvero siamo contenti, a partire dall’allenatore Baroni a tutto il gruppo squadra, dei ragazzi splendidi in primis sotto il profilo umano. Ora ricarichiamo le pile, e per noi davvero la sosta arriva al momento giusto, per ripartire subito carichi. Siamo tutte lì, forse la Cremonese è leggermente favorita per via del calendario più agevole, ma il calcio insegna che ogni partita va poi giocata sul campo”.
Sette finali e un sogno all’orizzonte… “Per quel sogno lì, sarei disposto a fare qualsiasi cosa davvero. Anche se già ora mi considero l’uomo più fortunato del mondo. Fare quello che amo, nella squadra per la quale già a 10 anni andavo in curva, un dono davvero… dovrò sempre dire grazie a questa proprietà! Ci proveremo fino alla fine, vogliamo fare un grande regalo alla nostra fantastica gente, che ci segue ovunque e ci fa sentire davvero come se giocassimo sempre in casa…”.
Esserci. In primis con idee virtuose e attaccamento granitico. Con scelte forti (“ma sempre per il bene del Lecce, perché – ricordatevi – noi siamo i primi tifosi”) e proverbiale programmazione. Perché, in fondo, la società del presidente Sticchi Damiani è già oggi da Serie A…
Concessione foto: Marco Lezzi US. LECCE